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Obbiettivo acqua

Proporre un programma idrico per chi vive a Roma o in altre città dell’Occidente sembra anacronistico, ma per un villaggio africano significa poter dare un futuro a un’intera comunità, ad offrire un’occasione per intraprendere un’attività agricola e non determinare la propria sussistenza dalla vita nomade dell’allevamento per seguire i pascoli e l’acqua.

In molti paesi l’acqua è un lusso e come qualsiasi bene prezioso viene protetto e rispettato come la realizzazione del barrage a Lebda, in Burkina Faso. Una barriera, una diga essenziale che si riempie durante la stagione delle piogge per poi distribuire l’acqua nelle decine di orti dei villaggi limitrofi fino a un raggio di 30 chilometri.

Una diga che ha permesso la nascita di tanti piccoli appezzamenti di terreno coltivati e reso utile la cooperazione di varie famiglie a richiedere un piccolo prestito per l’acquisto di una moto-pompa e la costruzione di una piccola cisterna per irrigare fino a cinque ettari di orti.

Una realizzazione che cambia la vita nella salute e nella speranza dei villaggi di avere un futuro, di fermare la desertificazione di un’area che sfida il deserto.

Una piccola cosa per le persone dell’Occidente ricco anche nei momenti di crisi, ma un’opportunità di speranza per destare migliaia di persone dal torpore fatalista per una fine predestinata di siccità e carestia.

Dall’esempio di persone, famiglie, comunità e villaggi che si mettono insieme, la nostra umanità ricca di acqua può aggregarsi per raccogliere, euro dopo euro, per costruire, in vari villaggi del Ciad, pozzi della profondità di 15 metri e del diametro di 2 metri con vasca per abbeveratoio animali.

Famiglie o amici, in luoghi di lavoro o del tempo libero, potranno contribuire alla Campagna Acqua promossa dal Magis (Movimento e Azione Gesuiti Italiani per lo Sviluppo).

Cinquanta persone con 25 euro ciascuno possono assicurare l’acqua con una cisterna a scuole e ospedali o i 60 euro di 30 persone possono fornire una pompa per la redistribuzione dell’acqua o 20 persone possono raccogliere 10mila euro per un pozzo in un luogo aspro, ma raccogliere anche cifre più esigue potrà contribuire a dare un futuro a un’umanità nata in luoghi inospitali e disinnescare focolai di conflitto.

 

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Bei Gesti Africa Pozzi Sotto i piedi all'Acqua MAGISPer realizzare i Pozzi in Ciad potete inviare un:

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con la Causale: campagna Acqua

 

Sotto la soglia

 

Ben Affleck ha vissuto per soli cinque giorni, dal 29 aprile al 3 maggio, con 1,5 dollari al giorno, contribuendo a far conoscere l’iniziativa di “Live Below the Line”, una campagna volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla piaga della povertà nel mondo. Un attore famoso come lui può dar maggiore visibilità all’iniziativa e stimolare le donazioni per le cinque campagne parallele di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda, anche se gli è stato permesso di nutrirsi dei prodotti del suo orto.

Mark Boyle, nel 2008, affermava che «i primi mesi senza soldi sono i più duri» poi cominciò a coltivare frutta e verdura, oltre a ricevere offerte da parte di diversi benefattori. Una filosofia di vita che prosegue a tutt’oggi e gli permette di trarne anche dei benefici economici con il suo sito http://www.moneylessmanifesto.org e il conseguente libro.

In precedenza (1996) Heidemarie Schwermer decise di cambiare radicalmente modo di vivere, facendo a meno di tutto e vivendo di baratto, proponendosi – in cambio di vitto e alloggio – come custode degli appartamenti di chi deve partire in viaggio. Anche quest’esperienza è divenuta un libro, pubblicato da Terra Nuova Edizioni.

Sono dunque pionieri che istillano perle di saggezza attraverso il web e i libri per vivere senza soldi, ma dovrebbero render partecipi delle loro competenze anche gli abitanti di un qualsiasi villaggio africano, dove però scegliere questo stile di vita è più difficile, ché alla carenza d’acqua si aggiunge la mancanza di benefattori che possono sollevare gli altri dalle responsabilità verso il prossimo.

Con questi esempi non può sembrare ipocrita che un famoso riccone, per dar voce ad una campagna di aiuto, cerchi di sopravvivere con meno di quello che un mendicante racimola solitamente in una città dell’Occidente in una giornata di sole: è più di una questua in un paese africano e pari al quotidiano salario di donna, uomo o bambino impegnati fino a 12 ore di lavoro al giorno a tagliare e assemblare indumenti e calzature per note marche di abbigliamento in fatiscenti fabbriche del Bangladesh o dell’Indonesia, per una retribuzione media mensile di 30 euro.

L’attore e regista statunitense è anche, come altri suoi colleghi di Hollywood, dedito ad aiutare i meno fortunati attraverso organizzazioni non governative con progetti in Africa e in altri luoghi del Pianeta. Per Ben Affleck è la Eastern Congo Initiative (ECI), impegnata a promuovere opportunità di sviluppo economico e sociale nel Congo orientale.

Le condizioni di lavoro sono pessime: locali senza aerazione, maneggio di sostanze tossiche e illuminazione insufficiente sono la regola, per poi vivere con meno di 1,50 dollari al giorno. Migliori condizioni si possono trovare nelle fabbriche di hi-tech, ma i salari rimangono bassi. Si dirà che il costo della vita in quei paesi e ben minore di quello dove i prodotti verranno smerciati, ma allora non si spiegano le miserabili condizioni di vita e le inesistenti opportunità di migliorare il proprio tenore di vita dei lavoratori. La tragedia del Bangladesh – più di mille lavoratori vittime dell’avidità della delocalizzazione – ha posto all’attenzione dell’Occidente le miserevoli condizioni di milioni di persone che vivono per soddisfare a poco prezzo la vanità di pochi, portando alcuni produttori europei di abbigliamento a chiedere migliori condizioni di sicurezza nelle fabbriche. Ma i distributori statunitensi si tengono fuori, quindi non bisogna abbassare la guardia sperando che le promesse diventino realtà.

Le campagne lanciate nei paesi industrializzati contro lo sfruttamento della manodopera nei paesi in via di sviluppo – quelle dell’Ong Abiti Puliti, ad esempio – dedicano di conseguenza molte risorse a sensibilizzare l’opinione pubblica occidentale affinché smetta di acquistare prodotti fabbricati violando i diritti dei lavoratori. Il Bangladesh è, nell’Indice di Sviluppo Umano 2013, al 146° posto insieme al Pakistan nella classifica compilata ogni anno dalle Nazioni Unite, su 186 stati considerati.

Quante persone potrebbero sopravvivere con 1 o anche 2 dollari al giorno, quando l’Occidente getta tonnellate di cibo ogni anno nei cassonetti o lo lascia marcire sugli alberi e nei campi? E a pensare che il 2013 è stato scelto dall’Unione europea come Anno contro lo spreco alimentare. Ma in questo la crisi sta dando una mano: stando agli ultimi rilevamenti, gli italiani sono impegnati a consumare meno prodotti ortofrutticoli e pesce, diminuendo lo spreco che negli ultimi anni era stato quantificato in 20miliardi di euro all’anno di alimenti gettati nei cassonetti.

Ben Affleck, dopo aver raccolto fondi per la campagna per Live Below the Line con il gesto di vivere per alcuni giorni con budget quotidiano di un dollaro e mezzo, ha ritirato la laurea honoris causa dalla Brown University di Providence in Arti Figurative, con l’occasione gli è stato anche riconosciuto il suo contributo a svariate cause umanitarie.

 

Bei Gesti Povertà Vivere con 1 Dollaro  newseventsimagesBei Gesti Povertà Vivere con 1,50 Dollaro  live-below-the-line-oaktree-foundation-extreme-pov31

Contro qualsiasi forma di abuso

L’ABUSO SUL BAMBINO È UN ATTO ORRIBILE

Campagna SetteThe Seven Campaign

Si ruba ai bambini l’innocenza dell’infanzia.

LOTTIAMO INSIEME

contro questa epidemia mondiale.

MIGLIAIA di persone IN TUTTO IL MONDO hanno promesso di aiutare a dire stop agli abusi contro i minori.

Rappresenta il tuo Paese.

Rappresenta la tua comunità.

fai una promessa ora!

La campagna sette è una campagna globale di sensibilizzazione mondiale per mettere fine a qualsiasi forma di abuso – bullismo, abbandono, abuso sessuale, fisico e psicologico – sui bambini, nel mondo.

Questa campagna, che si estende a più di 200 Paesi, è stata lanciata il 6 agosto 2012 in collaborazione la Adventist Risk Management (ARM), il Centro per la risoluzione dei Conflitti (Centre for Conflict Resolution) all’Università La Sierra, il Servizio Christian Record per non vedenti e i dipartimenti dell’Educazione della Divisione nord americana, dei Ministeri a favore dei Bambini, dei Ministeri Femminili, della Famiglia e Giovanili della Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno.

La Campagna Sette è la più importante presa di posizione che la Chiesa Avventista abbia mai preso sulla questione degli abusi sui minori. Attraverso questa campagna, più di 17 milioni di membri avventisti – uomini, donne e bambini – e sostenitori delle comunità, prevedono di creare un movimento globale di base. I sostenitori mobiliteranno le proprie comunità, dove ogni persona lavorerà attivamente per sensibilizzare, condividere delle soluzioni e combatterà per porre fine a questo problema globale.

Certo, la Campagna Sette si focalizza sull’abuso sui minori, ma nessun abuso dovrebbe essere perpetrato, neppure sugli adulti.

 

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 Beau GesteInfanzia Campagna_Sette_Obiettivi 1b

http://www.avventisti.it/stopabusi/

 

http://www.thesevencampaign.com/

 

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Cellulari per delle cucine

In occasione dell’appuntamento annuale dedicato all’etica di vivere del Fa’ la cosa giusta, Magis sarà presente per presentare il suo progetto che da alcuni anni viene portato avanti in Africa per fornire cucine solari in Ciad.

Un’iniziativa alla quale tutti possono contribuire dando il vostro cellulare che non usate più e avete dimenticato in qualche cassetto o angolo della casa.

È da oltre cinque anni che i cellulari che per molti sono obsoleti vengono utilizzati per introdurre nuove tecnologie che allevino la fatica delle donne africane nella ricerca quotidiana della legna per la preparazione dei pasti.

Il ricavato viene destinato alla Casa per bambini Nyumbani (termine swahili che significa “casa accogliente”) e per realizzare 100 cucine solari per migliorare le condizioni socio-familiari delle donne e delle loro comunità nel Ciad.

I vostri vecchi cellulari acquisteranno un nuovo valore, grazie al riciclaggio da parte di una società inglese Cmr specializzata nello smaltimento di tutte quelle sostanze pericolose per l’ambiente, assicurando al Magis un corrispettivo per ogni cellulare ricevuto dall’Italia.

La presenza di Magis alla Fiera della sostenibilità nel settore “Cooperazione Internazionale” è in collaborazione con Popoli, Aggiornamenti Sociali e la Compagnia del Perù.

Un impegno che, oltre ad aiutare il prossimo, salvaguarda l’ambiente con avviare allo smaltimento controllato di sostanze altamente inquinanti ed evitando l’abbattimento di alberi, specialmente in zone povere di vegetazione, per fornire combustibile per la cottura.

Evento fa-la-cosa-giusta2Fa’ la cosa giusta

Fiera Milano City

Fine settimana di fiera

Dal 15 al 17 marzo 2013

Magis

Informazioni di Fa’ la cosa giusta