Archivi categoria: Schermo

L’incolmabile divario

Nell’anno 2159 esistono due classi di persone: quelle veramente ricche che alloggiano in una stazione spaziale chiamata Elysium, e il resto che vive in una Terra distrutta e sovrappopolata. Il segretario Rhodes, ufficiale governativo, non si ferma di fronte a niente per emanare nuove leggi anti-immigrazione e preservare la vita lussuosa e confortevole degli abitanti di Elysium, ma questo non impedisce ai poveri di tentare di raggiungere la stazione spaziale con ogni mezzo. Quando lo sfortunato Max si trova in difficoltà, accetta di imbarcarsi in una missione che, se avrà successo, non solo gli salverà la vita, ma potrebbe …

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Elysium (2013)

film diretto da Neill Blomkamp

interpretato da Sharlto Copley, Matt Damon, Jodie Foster, Wagner Moura, William Fichtner, Alice Braga.

Prodotto nel 2013 in USA

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Quando niente e poi tanto

A 24 anni Laura aspetta ancora il suo principe azzurro. Così, quando ad una festa appare Sandro, che corrisponde esattamente all’uomo dei suoi sogni, Laura pensa di aver trovato quello giusto.

Ma poi incontra Maxime e inizia a chiedersi se non ci siano principi migliori di altri.

Dal canto suo anche Sandro ha i suoi problemi: il padre Pierre, al funerale di suo nonno, si è appena imbattuto in Irma, e questo gli ha fatto ricordare che alcuni anni prima lei gli aveva predetto la data della sua stessa morte. Ora Pierre non riesce più a fare progetti, né con la sua nuova compagna Eleonore, né con Sandro.

Anche Maxime ha i suoi problemi; così come pure Eleonore, Marianne, Jacqueline e tutti gli altri.

Ma non c’è da preoccuparsi: alla fine vivranno tutti felici e contenti!

 

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Cinema Quando meno te lo aspetti LocandinaQuando meno te lo aspetti

un film di Agnès Jaoui

con: Jean-Pierre Bacri, Agathe Bonitzer, Arthur Dupont

Sceneggiatura Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri

Direttore della fotografia Lubomir Bakchev A.F.C.

Suono Jean-Pierre Duret

Scene François Emmanuelli

Colonna sonora originale Fernando Fiszbein

Costumi Nathalie Raoul

Direttore di produzione Daniel Chevalier

Durata 112 min

 Cinema Quando meno te lo aspetti 1 Cinema Quando meno te lo aspetti 2 Cinema Quando meno te lo aspetti 3

Gracias Violeta

Il film, basato sul libro di Ángel Parra “Violeta Parra è andata in cielo” (Casini Editore), evoca in un excursus ambientato in un tendone a Santiago del Cile, la vita di Violeta Parra attraverso la “visita” delle persone che hanno influenzato la sua vita. Violeta è viva, ma forse è morta. Si scoprirà poco a poco i suoi segreti, le sue paure, le sue frustrazioni e le sue gioie. Non solo scorgendo le sue molteplici opere, ma anche i suoi ricordi, i suoi amori e le sue speranze. I suoi successi restano sospesi in un viaggio appassionante assieme ai personaggi che l’hanno fatta sognare, ridere e piangere.

Cantante, autrice, collezionista, poetessa, pittrice, scultrice. Artista poliedrica, icona della cultura popolare cilena, tesoriere e custode delle tradizioni più profonde, donna di contraddizioni intense, ma genio unico. Questa era Violeta Parra. Nel sud del mondo, con più di 3.000 canzoni, Violeta Parra è stata la madre del folk latino–americano aprendo le porte alla “nuova canzone” cilena. Ha salvato la cultura tradizionale dimenticata, viaggiando attraverso il Cile da nord a sud per incontrare la sua voce, elevarla, e salvarla dagli stereotipi. Poi si reinventa, creando capolavori musicali, e li regala al paese e al mondo.

Violeta Parra è stata per il sud americana quello che Bob Dylan e prima di lui Woody Guthrei sono stati per la musica nord americana, volgendo lo sguardo all’ottimismo dell’alba e non al tramonto.

Una delle sue liriche più conosciute e che meglio può sintetizzare la sua filosofia di vita è Gracias a la vida.

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Regia: Andrés Wood

Con: Francisca Gavilán, Cristián Quevedo, Thomas Durand, Luis Machín, Gabriela Aguilera, Roberto Farías, Patricio Ossa, Stephania Barbagelata, Marcial Tagle, Jorge López, Roxana Naranjo, Francisca Durán, Guiselle Morales, Juan Quezada, Sergio Piña, Sonia Vidal, Ana Fuentes, Pablo Costabal, Juan Alfaro, Pedro Salinas, Daniel Antivilo, Eduardo Burlé, Vanesa González

Genere: Biografico Paese: Cile Anno: 2013

Soggetto: Libro di Ángel Parra edito in Italia da Casini Editore Sceneggiatura: Eliseo Altunaga, Rodrigo Bazaes, Guillermo Calderón, Andrés Wood Fotografia: Miguel Ioan Littin (aec) Scenografia: Rodrigo Bazaes Costumi: Pamela Chamorro Musiche: Violeta Parra Montaggio: Andrea Chignoli

Produttori: Patricio Pereira, Pablo Rovito, Fernando Sokolowicz, Denise Gomes e Paula Cosenza Una produzione: Wood Producciones, Maiz Producciones e Bossa Nova Films, insieme a BG TV Distribuzione: Monkey Creative Studios

Uscita in sala: 04 Luglio 2013 Durata: 110 min. – 35 mm.

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Le cose che non puoi sentire

Ho pensato sempre che a Roma si può trovare tutto, ma finalmente è venuto il giorno della verità e ho scoperto che mi sono sbagliata. Concetto semplice: sono straniera e volevo vedere un film nella lingua originale, il nuovo film di Nicolas Winding Refn Solo Dio perdona. In sé la realizzazione dell’idea non era già così ordinaria. L’ho finalmente visto, però con il doppiaggio. Nella capitale, dove abitano almeno tre milioni di persone, una città ormai europea che dovrebbe essere aperta non solo per i turisti ma anche per i suoi abitanti ai quali non manca l’ambizione per studiare la seconda lingua, la lingua comune europea, cioè l’inglese, vedere un film in lingua originale non dovrebbe essere cosa così assurda! La questione non è solo quella di studiare un’altra lingua o di avversione implacabile verso altri idiomi. La questione è la qualità del film, del rispetto per regista, attori e per lo spettatore stesso. Non dico che si dovrebbe eliminare completamente il doppiaggio, no. Ma io come spettatore vorrei almeno avere la possibilità di scegliere. Forse a me la situazione dà eccezionalmente fastidio perché sono abituata a guardare i film con sottotitoli (in Polonia li guardiamo tutti così al cinema), forse perché mi piace troppo la voce di Ryan Gosgling o Kristin Scott Thomas, alcuni dei miei attori preferiti. Secondo me un film doppiato è come una copia di gesso ripresa dall’originale di marmo: sembra uguale, ma l’autore non la voleva esattamente così. La differenza non è così lampante nei film più “semplici”, meno artistici, ma quando si parla delle opere come quella di Winding Refn, dove gli attori dicono solo poche frasi, però importantissime, “raffinate” e decisive, secondo me il film doppiato perde un suo elemento di conoscenza fondamentale. Gli attori americani scelti dal regista non sono più in verità quelli stessi, sono già diventati un po’ italiani, perché un attore offre allo spettatore tante cose: il suo talento, le competenze, autenticità, ma anche e sopratutto la sua voce. Non dovrebbe essere persa per gli spettatori la possibilità di percepire un film nel modo originale, come lo voleva presentare l’autore, e sicuramente non era il suo obiettivo ottenere i dialoghi disarmonizzati dai movimenti delle labbra. Si può dunque parlare di doppiaggio come di una bugia, una falsificazione della concezione artistica, mettendo in bocca ad un protagonista le parole di un doppiatore, anch’egli attore ma di un altro mondo e di un’altra cultura.

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Solo Dio perdona
(Only God Forgives)

Regia di: Nicolas Winding Refn
Interpretato da: Ryan Gosling, Kristin Scott Thomas, Tom Burke, Vithaya Pansringarm, Yayaying Rhatha Phongam, Byron Gibson, Gordon Brown, Sahajak Boonthanakit, Charlie Ruedpokanon, Oak Keerati.

Genere: thriller, drammatico
Durata: di 90 min.
Prodotto: nel 2013 in Francia, Danimarca
Distribuito in Italia da 01 Distribution

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L’apparenza inganna

Nel 2010, mentre imperversano le manifestazioni studentesche a Lahore, un giovane pachistano, il professor Changez Khan (Riz Ahmed) viene intervistato dal giornalista americano Bobby Lincoln (Liev Schreiber). Changez, che ha studiato a Princeton, racconta a Lincoln il suo passato di brillante analista finanziario a Wall Street. Parla del luminoso futuro che aveva davanti, del suo mentore, Jim Cross (Kiefer Sutherland), e della bellissima, sofisticata Erica (Kate Hudson), con la quale si preparava a condividere il futuro.

All’indomani dell’11 settembre, il senso di alienazione e il sospetto con il quale viene improvvisamente trattato, lo riporta nella sua terra di origine e dalla sua famiglia, alla quale è molto affezionato. Il suo carisma e la sua intelligenza lo fanno subito diventare un leader sia agli occhi degli studenti pachistani che lo adorano sia del governo americano che lo guarda con sospetto.

La facciata del cordiale incontro tra Lincoln e Changez, in una sala da tè di Lahore, lascia lentamente spazio alla vera ragione per cui questa improbabile coppia si è incontrata in un giorno di estate – un professore straniero è stato rapito dagli estremisti e la sua esecuzione è una questione di ore. La famiglia di Changez è perseguitata e corre un reale pericolo. Bobby ascolta con attenzione, ma ha qualcosa in mente. In un viaggio attraverso i mondi culturalmente ricchi e seducenti di New York, Lahore e Istanbul, The Reluctant Fundamentalist esplora i pregiudizi e il fenomeno della globalizzazione nei suoi aspetti, allo stesso tempo, brillanti e inquietanti.

 

Una regista indiana che realizza un film su un uomo pachistano dall’omonimo romanzo (Ed. Einaudi) di Mohsin Hamid.

 

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Cinema Il fondamentalista riluttante locandinaIl fondamentalista riluttante

Regia di Mira Nair

Con Riz Ahmed, Kate Hudson, Liev Schreiber, Kiefer Sutherland, Om Puri, Shabana Azmi, Martin Donovan, Meesha Shafi, Haluk Bilginer, Nelsan Ellis, Victor Slezak, Mark Oliver, Clayton Landey, Adil Hussain, Christopher Nicholas Smith

Genere Thriller

produzione USA, Gran Bretagna, Qatar, 2012

Durata 130 minuti circa

 

Tratto dal romanzo “The Reluctant Fondamentalist”di Mohsin Hamid

(edito in Italia da Einaudi)

 

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