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Five Master Houses of the World

Del fotografo, filmmaker e scrittore finlandese Rax Rinnekangas saranno presentati cinque film realizzati tra il 2007 e il 2010 dedicati al progetto Five Master Houses of the World. Cinque documentari che analizzano altrettante case private progettate da cinque grandi architetti modernisti, offrono una interessante prospettiva sul linguaggio e sulla filosofia progettuale che ne sono alla base, nonché sull’importanza di questa fase storica sull’intera storia dell’architettura. Film in programma: The Melnikov House (Konstantin Melnikov), Russia, 1927-29; Villa Mairea (Alvar Aalto), Finlandia, 1939; Casa de Estudio (Luis Barragan), Messico, 1948; Le Cabanon (Le Corbusier), Francia, 1952; The Koshino House (Tadao Ando), Giappone, 1979-84. Inoltre, contemporaneamente alla rassegna e fino al 4 novembre 2012, la galleria Sala 1 ospita una selezione di fotografie di Rinnekangas dalla serie Európia. La mostra partecipa al Circuito di Fotografia Festival Internazionale di Roma, XI edizione. Soggetti principali di Rinnekangas sono i migranti e i lavoratori, ripresi nei loro contesti quotidiani. Le sue fotografie ritraggono l’europeo “autentico” che vive nelle periferie dell’Unione, lontano dal caos delle grandi metropoli, legato alle proprie radici oltre il tempo, disinteressato all’attuale materialismo. **************************************

Rax Rinnekangas. Five Master Houses of the World Il 24, 25, 26, 27,30 ottobre 2012 Roma Museo di Roma in Trastevere (piazza S. Egidio 1b) Orari: martedì – domenica10.00-20.00 La Biglietteria chiude un’ora prima Info: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00) http://www.museodiromaintrastevere.it http://www.060608.it   La mostra alla Sala 1 rimarrà aperta sino fino al 4 novembre 2012 (dal martedì al sabato, dalle 16.30 alle 19.30).   [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=NQQyuNBBst4[/youtube]

IRONIKA

Ecco una mostra d’arte visiva

che desideri rivedere e rivedere ancora.

Vari sono i livelli di lettura dell’opera

giocosamente seria e mai seriosa di ANNA ESPOSITO

dove ogni volta cogli sfumature nuove e sorprendenti.

Accurata e forte-mente “IRONIKA” l’autrice romana

anche nelle composizioni più affilate,

non prescinde mai da una particolare eleganza:

irrinunciabile piacere per un’artista sensibile, raffinata e colta

amante appassionata e contemplativa della natura e del bello.

Ma come riassumere ineffabili brani di paesaggio

equilibrati tra materiali diversi in danza armoniosa dei contrari

mentre sfuggono in volo oltre i limiti del quadro?

Poi… oltre cieli e mare e amate verzure d’eterna bellezza…

l’artista mostra registri più acuti:

tra impegno a voglia di gioco, ipocrisia e superstizioni,

prevaricazione e violenza, dissonanze sociali e sottili crudeltà,

ANNA ESPOSITO disegna, compone e mette a fuoco,

in rappresentazione forte ammantata di grazia femminile:

La tragedia ridicola del benpensante-consumista.

E colpisce, fra tante, la composizione emblematica quasi severa

tra guerra e pace dove cucurbitacee, elmetti e colombe convivono

in livida assonanza cromatica sul filo di una mai facile ironia.

Sottotitolo della mostra potrebbe essere: “Fiaba dissacrante di denuncia”

oppure “Arte per la vita: rara virtù al tempo del brutto inutile”.

Insomma un lavoro leggiadro e coraggioso quello di Anna Esposito,

componimento d’arte civile che unisce stile, impegno e delizie visive.

Lavoro accurato delle mani e della mente che muta la materia più innocente

in prezioso strumento di analisi sociale. E insisto volutamente sulla parola “lavoro”.

Potremmo dire: quello che resta da fare agli artisti d’ogni disciplina.

Insomma, una mostra di quadri, liberi da ogni moda e condizionamento,

piccoli e grandi talismani da guardare ed “ascoltare” attentamente

perché ANNA ESPOSITO parla di noi, mentre disegna con mano ferma

questo mondo decrepito primitivo e bigotto che sbanda da sempre in preda alla follia.

Un mondo, come diceva Brecht: “…che ha bisogno d’essere cambiato.”

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IRONIKA

SPAZIO 88
Roma
via dei Cappellari, 88 (Campo de’Fiori)
diretto da Laura Maggi
ha avuto il merito di esporre fino a venerdì19 ottobre 2012
la mostra di ANNA ESPOSITO,
a cura di Federico Carlo Simonelli.

Orari:
martedì – sabato
10 – 13  /  16 – 20

Ingresso:
libero

Informazioni:
06.68805846

Video dell’iniziativa

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IL DIPINTO SCONOSCIUTO

Alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, dal 29 agosto è in visione il dipinto del Tiziano. “La fuga in Egitto e la grande pittura veneta” è infatti il sottotitolo de “Il Tiziano mai visto”.
L’opera capitale dell’attività giovanile del pittore cadorino, giunge a noi dall’Ermitage, dopo un lunghissimo restauro ed è accompagnata da un gruppo di dipinti dei grandi protagonisti del rinascimento veneziano come Giovanni Bellini, Giorgione, Lorenzo Lotto, Sebastiano del Piombo e Dürer.
La mostra, curata intelligentemente da Irina Artemieva e da Giuseppe Ravanello, offre a studiosi e non la personale visione che il pittore intese proporre, traendo frutto da precedenti esperienze della pittura veneziana dei grandi maestri. Tutto questo avvenne in un momento cruciale del suo percorso artistico quando lasciando la bottega del vecchio Bellini, passò per quella di Giorgione.
Ho avuto modo di vedere questa grande tela e debbo dire di aver trovato alcune difficoltà iniziali nel riconoscere la pittura di Tiziano. Ma dopo un’attenta visione, si riesce a notare come la composizione abbia attraversato diverse fasi. I colori veneziani degli abiti ben si amalgano con il paesaggio di carattere settentrionale.
Il suggerimento, che modestamente, mi permetto di dare è che, questa, essendo un’occasione unica, per vedere il dipinto che ritornerà all’Ermitage, vale la pena di venire a vederlo. Oltreché rimane interessante notare, attraverso la tela tizianesca, come le influenze dei suoi diretti maestri (Bellini e Giorgione), siano state determinanti in Tiziano per la raffigurazione dei paesaggi naturali e l’esistenza in essi dell’uomo. Infatti, il significato dominante di questa grandiosa decorazione è il paesaggio e tutte le figure sono state dipinte sopra al paesaggio.
Il catalogo edito da Marsilio e riccamente illustrato è corredato da incisivi scritti di Giuseppe Ravanello e Adriano Marinz.
Felice visione a tutti.

 

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IL TIZIANO MAI VISTO
La fuga in Egitto e la grande pittura veneta
Dal 29 agosto al 2 dicembre 2012

Venezia
Gallerie dell’Accademia

UNO SGUARDO AD ORIENTE

Finalmente a Roma una iniziativa degna di un Paese ricco di storia
e tradizioni culturali, depositario di una antica civiltà.
Un Paese famoso anche perchè in un giorno non lontano
l’allora ministro Italiano della cultura Giulio Tremonti
disse: “La cultura non si mangia”…
mentre pare che la cultura si mangi e che la cultura nutra
alzando le difese immunitarie contro ogni forma di potere incolto e autoritario.
Infatti la cultura non è utile ma necessaria, per questo, come la storia insegna,
la conoscenza terrorizza i signori del consumismo e della guerra. 
Ed è in questo clima di neo-oscurantismo in fase di peggioramento
che si evidenzia il valore e l’importanza di “ASIATICA” un festival quanto mai attuale, 
rassegna di cinema “civile” per eccellenza, ideata e diretta da Italo Spinelli
Un festa della cultura che mediante l’arte cinematografica
apre le porte della comunicazione vera con le realtà sociali del continente asiatico.
Dettaglio significativo dell’operazione “culturale” è che “ASIATICA”,
un Festival, giunto alla tredicesima edizione, si offre al pubblico gratuitamente.
Venerdì scorso, la sera dell’inaugurazione, abbiamo visto OROS (Filippine)
un film di Paul Sta.Ana, che essendo presente in sala,
ha dialogato lungamente con il pubblico a fine spettacolo,
Chi ha visto OROS, lo ricorderà come un’opera che sa unire in armonia
storie umane, denuncia e ritmo nella continuità del racconto,
ad una tecnica filmicamente ineccepibile.
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ASIATICAFILMMEDIALE
Dal 5 al 13 ottobre 2012

AsiaticaFilmMediale
XIII Edizione 2012
Incontri con il cinema asiatico
Rassegna ideata e realizzata da Italo Spinelli

Roma
MACRO La Pelanda (Testaccio)

 Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

AsiaticaFilmMediale nasce a Roma nel 2000 dall’idea di costruire, attraverso il cinema, una nuova possibilità di confronto e di scambio culturale tra il nostro paese ed il continente asiatico. Promosso dall’Associazione Mnemosyne, il festival gode del contributo e del sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Comune di Roma, della Provincia di Roma e della Regione Lazio. Patrocinato da numerosi Istituti Culturali e da buona parte delle Ambasciate dei paesi asiatici, Asiaticafilmmediale vanta collaborazioni con Fondazione Cinema per Roma, Casa del Cinema, Rai Cinema, Camera di Commercio di Roma, Promoroma, Università La Sapienza, Università degli Studi di Roma Tre.
 

 

UNA BIENNALE DIVERSA

I motivi per cui, vale la pena di entrare a ‘vedere’, quello che c’è alla 13° Mostra Internazionale di Architettura a Venezia, sono svariati più uno. Tolgo subito quell’uno, che si riferisce alla città di Venezia.
Venezia, infatti, non ha bisogno di motivi per visitarla, dal momento che è Essa stessa un validissimo motivo.
Ma vengo subito ai motivi per cui ognuno di noi, io l’ho già fatto, dovrebbe visitare l’interessante Esposizione sull’Architettura.
Uno dei primi è che, a differenza delle precedenti (se pur valide) edizioni ci si trova, ora, di fronte ad una mostra dal senso (finalmente) compiuto.
Mi spiego meglio.
Così come sapientemente presentata dal Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, questa mostra sana la frattura tra addetti ai lavori e il pubblico normale. Una mostra che parla di architettura per aiutare gli architetti a uscire dalla crisi d’identità che stanno vivendo.
Infatti si trova il rapporto tra architettura ed ecologia, tecnologia e urbanistica. Per fare questo, ad esempio, gli architetti hanno trovato l’interesse diretto per essere partecipanti per la città con particolare attenzione al recupero di edifici esistenti e alla riqualificazione di spazi urbani.
Altro motivo è l’interesse che i partecipanti hanno nutrito attingendo ispirazione da un forte legame con i maestri del passato, remoto o recente.
O, ancora, sperimentando le architetture costruite in scala 1:1 di edifici realizzati come Anupama Kundoo, che ha letteralmente trasportato materiali dall’India alle Corderie dell’Arsenale, alla fluidità di forme e spazi che Zaha Hadid fa emergere da equilibri di forze strutturali fino alle strutture nate in collaborazione con Alvaro Siza de Moura.
Le iniziative della Biennale, per far divenire la Mostra un riferimento per le nuove generazioni, hanno creato l’evoluzione di un pubblico più importante non solo numericamente ma, soprattutto, qualitativamente. Infatti, quest’anno, oltre sessanta università, italiane e straniere, partecipano alla Mostra di Architettura grazie al progetto ‘Biennale Sessions’, attraverso facilitazioni per visitarla e organizzando un seminario.
La Mostra, che è curata da David Chipperfield, è distribuita su diecimila metri quadri in un unico percorso dal Padiglione Centrale ai Giardini, all’Arsenale e comprende sessantanove progetti realizzati da architetti, fotografi, artisti, critici e studiosi.
Con il tema di quest’anno, Common Ground (terreno comune), si torna a parlare di architettura come ha spiegato Paolo Baratta.
Si offre, infatti, al pubblico la possibilità di guardare dentro l’architettura, rendendola familiare.
La mia personale impressione, che ho avuto nel visitare l’edizione di quest’anno, è che si è tornati ad una fase ricca di progettualità attraverso la presentazione reale di modelli, senza esporre inutili elaborazioni concettuali che tanto ‘male’ hanno fatto nel passato nel ‘mondo’ dell’espressione artistica.
Infatti, Chipperfield, si è ispirato a orientare questa Biennale attraverso la continuità, il contesto e la memoria. Questa di Chipperfield, è una mostra che invita gli architetti ad essere partecipi per la città, ispirandosi, anche, al legame con i maestri del passato.
Cinquantacinque sono le Partecipazioni nazionali che affiancano la Mostra tra le quali, per la prima volta ci sono nazioni come l’Angola, la Repubblica del Kosovo, il Kuwait e il Perù.
Il Padiglione Italia all’Arsenale è curato da Luca Zevi.
Gli Eventi collaterali ufficiali sono diciotto oltre alla partecipazione per il terzo anno dei due appuntamenti: Biennale Sessions e i Meetings on Architecture.
Biennale Sessions è un progetto per le Università, le Accademie di Belle Arti, istituzioni di ricerca nel settore dell’architettura e delle arti visive.
Meetings on Architecture è un programma di performance, conversazioni e dibattiti dedicati all’architettura. Attraverso queste due iniziative si è voluto, così, creare un riferimento per le nuove generazioni.
Mi sembra di aver elencato una serie di motivi utili a invitare tutti a visitare questa interessantissima Mostra (la tredicesima) Internazionale di Architettura.

Una produttiva visione a tutti.

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COMMON GROUND
13. Mostra Internazionale di Architettura
Dal 29 agosto al 25 novembre 2012

Venezia
Giardini – Arsenale

Informazioni:
tel. 041/5218711
http://www.labiennale.org/it/architettura/index.html

Orario:
10-18
chiuso il lunedì
(escluso lunedì 3 settembre e lunedì 19 novembre 2012)