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L’eclettismo del decò

Da qualche decennio Maria Paola Maino e Irene de Guttry, oltre al compianto Mario Quesada, si sono prodigati nell’opera di ricerca e valorizzazione degli artisti gravitanti nell’orbita della scuola romana, in particolare per quanto attiene le arti decorative. Ne è una riprova convincente la mostra dedicata ad una delle personalità più interessanti della scena artistica romana degli anni Venti e Trenta: Alfredo Biagini, artista versatile, eclettico e originale. La sua duttilità gli permetteva di sperimentare tecniche espressive diverse: dalla scultura alla ceramica dalla lavorazione a sbalzo dei metalli alla decorazione dell’ornato architettonico.

Figlio di un orafo, Biagini nasce a Roma nel 1886. Dopo aver studiato scultura ed architettura dal 1905, si reca in seguito a Parigi per completare la sua formazione professionale.

Negli anni della guerra si stabilisce nel suo studio a Villa Strohl-Fern dove entra in contatto con numerosi artisti di gusto secessionista. Dopo la mostra del 1918, è presente alle maggiori rassegne in Italia e all’estero: Ginevra (1920-21), Berlino (1921), Dusseldorf (1922).

Si specializza agli esordi in un fortunata produzione di animalista e nel corso degli anni Venti verso un recupero della classicità romana e rinascimentale, alternando studi di figure femminili e mitologiche a quelli di animali.

Importante e documentato il sodalizio con l’architetto Marcello Piacentini. Nel 1915 in occasione dei lavori di decorazione del cinema teatro Corso in Piazza San Lorenzo il Lucina a Roma, terminati nel 1917 e che sollevarono non poche polemiche per l’impronta ritenuta eccessivamente modernista. Nel 1927, ancora con Piacentini, realizza l’apparato plastico del cinema- bar-ristorante Quirinetta in cui rivisita in chiave di esotismo déco, tematiche iconografiche legate alla cultura classica, impreziosite dalla varietà dei materiali impiegati: terracotta, bronzo, argento, stucco e mosaico.

Ancora una commissione pubblica lo vede protagonista accanto al pittore Guido Cadorin, nella decorazione dei locali di rappresentanza dell’Hotel Ambasciatori a Via Veneto.

Negli ultimi anni della vita si dedica all’arte religiosa eseguendo le statue di S. Girolamo e S. Giovanni oltre ad alcuni fregi plastici per la chiesa del Gesù a Roma. Partecipa, quindi con successo al concorso per la porta bronzea della basilica di S. Pietro; opera che l’artista non vede realizzata poiché muore a Roma nel luglio del 1952.

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Mostre Alfredo Biagini_Foto_3Mostre Alfredo Biagini_Foto_1

Mostre Alfredo Biagini_sculture_e_ceramiche_deco_largeALFREDO BIAGINI

Sculture e ceramiche déco

(Roma 1886-1954)

Dall’8 maggio al 15 settembre 2013

 Roma

Villa Torlonia, Casino dei Principi

Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

http://www.museivillatorlonia.it