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Una migrante quotidianità

La mostra si impernia su scenari e contesti inusuali posti accanto a elementi quotidiani, dicotomie strutturali alle opere della giovane artista. Egle Budvytyte crea all’interno delle sue opere dei cortocircuiti tra realtà e finzione, aprendo questioni sul ruolo del soggetto rispetto a una riflessione sociale in senso più ampio.

Una selezione di opere video che riflettono sul tempo economico e sociale che scandisce gli spostamenti, i ritmi della vita quotidiana, andando a creare vuoti momentanei in cui l’immaginazione prende il sopravvento.

Il percorso narrativo si apre con Secta (2006) che fa da contrappunto all’universo immaginario di Magicians (2011), mentre il movimento incontrollato del corpo dei bambini di Shaking Children (2013) si collega alle rigide disposizioni di As if you are catching a bomb (2013) – opere video entrambe nate dalla collaborazione con Bart Groenendaal – le quali guidano le azioni di un uomo.

In uno scenario mondiale basato sempre di più sulla cyber intelligence, in cui i conflitti sia economici che sociali sembrano governati dal potere virtuale della rete, l’opera dell’artista si pone come naturale reazione di denuncia alla società contemporanea. Gruppi o realtà individuali sfidano le convenzioni, condotti alcune volte da una voce fuori campo, come un deus ex machina, che racconta o li conduce a contrapporsi alle regole imposte.

Il corpo diventa per l’artista lo strumento per sfidare i comportamenti codificati, per ricordare a tutti che il potenziale di ognuno risiede nella fantasia, unico mezzo per raggiungere, con velocità e traiettorie differenti da uomo a uomo, lo stesso obiettivo: la libertà. In occasione della mostra sono previsti eventi collaterali che riflettono sulle dinamiche affrontate.

Egle Budvytyte (Lituania, 1981) vive attualmente tra Vilnius e Amsterdam. Realizza video e performance al fine di esplorare la relazione che intercorre tra corpo, architettura, ambiente e pubblico. Partendo da coreografie di diversi performer – al fine di rappresentare gesti che possono apparire spesso contraddittori rispetto al contesto in cui si sviluppano – l’artista guarda alla capacità del corpo di sfidare i comportamenti convenzionali e le narrazioni normative implicite all’interno degli spazi pubblici. I suoi lavori sono stati esposti a Liste, Basel; Art Dubai commissions 2017, la 19° Biennale di Sidney, De Appel Arts Centre, CAC di Vilnius e lo Stedeljik Museum di Amsterdam. Egle è stata artista residente presso Le Pavillon, Palais de Tokyo (Parigi, 2012) e Wiels, Contemporary art centre, (Brussels, 2013).

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Tra ciglia e pensiero
di Egle Budvytyte
Dal 19 settembre al 11 novembre 2017

AlbumArte
via Flaminia, 122
Roma

Orari:
dal martedì al sabato
dalle 15.00 alle 19.00

Informazioni:
tel. 06/3243882
sito web

a cura di Benedetta Carpi De Resmini

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