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Concerto per l’Infanzia del Mondo

Roma, Sabato 26 Ottobre 2013 – Ore 19.00

Chiesa di S.Giuseppe all’Aurelio – Via di Boccea, 362

Concerto sinfonico-corale di solidarietà dedicato ai bambini del Burundi, realizzato in collaborazione con Roberto Liso, direttore del coro polifonico della chiesa di S. Giuseppe all’Aurelio e presidente dell’associazione musicale ACIMIB.

L’ingresso al concerto è libero e gratuito.

L’idea di realizzare questo concerto nasce dalla necessità di massimizzare il sostegno e l’aiuto da parte di tutti coloro che generosamente desiderano contribuire concretamente all’ampliamento ed al sostentamento della “Maternité Kamar” di Buta e all’ampliamento ed alla ristrutturazione dello stabile dell’Orfanotrofio Uwimana di Makamba (progetto sviluppato in collaborazione con l’Associazione «Oltre la vita»).

In occasione del concerto gratuito si potrà assistere all’apparizione del dipinto Dall’impronta di Gesù di Veronica Piraccini. Dall’invisibile al visibile, infatti dal bianco si rivelerà nei suoi molteplici colori l’opera dell’artista romana!!!!!!!

Cliccando qui potete inoltre vedere il video su YouTube che è stato realizzato appositamente per dare massima diffusione a questa iniziativa su internet.

 

In viaggio con il piano

Intraprendere un tour con un pianoforte sopra un camion per portare la musica in più luoghi possibili è la missione che Alessandra Celletti si è prefissata. Un progetto, quello di “piano piano on the road”, tanto ambizioso quanto proteso verso un Mondo migliore, dove la bellezza dell’arte non sia solo un’utopia snobbata da molti, ma una realtà alla quale serve un aiuto per realizzarsi

Alcuni comuni hanno dimostrato interesse all’iniziativa, ma in questo periodo di ristrettezze nessuno ha un centesimo. Per questo motivo la compositrice e musicista Alessandra Celletti ha attivato una pagina su MusicRaiser, un sito specializzato nella diffusione di progetti di ambito musicale, progetti che aiuta a realizzare attraverso una richiesta di finanziamenti (anche minimi) da parte di chi crede e ama il progetto.

Con delle “ricompense” da 2 euro in su si può aiutare Alessandra Celletti a promuovere la musica anche in luoghi sperduti, offrendo la musica classica di Baldassare Galuppi o di Eric Satie, ma anche il blues e il rock sino alla contemporanea di Philip Glass, oltre all’elettronica di Joachim Roedelius o la musica “sacra” del suo cd Chi mi darà le Ali. Un excursus sul cosmo musicale da portare a conoscenza di quante più persone possibili, grazie anche a chi vorrà essere un finanziatore dell’iniziativa.

Alessandra Celletti ha calcolato di raggiungere la somma di 6mila euro per poter intraprendere il viaggio tra città, paesi e frazioni, per coprire la spese correnti: l’autorizzazione di occupazione di suolo pubblico, l’allaccio gratuito alla corrente elettrica per l’amplificazione del piano e l’illuminazione, il vitto e l’alloggio (anche in B&B o agriturismo) per due persone e soprattutto per coprire le spese di viaggio (carburante/pedaggi/manutenzione). Alessandra ha una trentina di giorni per trovare poco più di mille euro che le mancano per rendere reale il progetto di portare la musica dalle Alpi al Mediterraneo.

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Maggie liberalista culturale

Prima di Margaret Thatcher la Gran Bretagna era un paese con un’industria fiorente e delle miniere. Dopo il suo passaggio rimase un’economia basata sulla finanza. Una donna che ha smantellato il prodotto fisico per sostituirlo con i Commodity Futures, trasformando la Londra dickensiana in quella dell’alta finanza araba, prima, e quella odierna dei russi.

Maggie è morta e c’è chi stappa bottiglie di spumante e ha grida: Evviva!

Negli anni ’80 avviò il risanamento della malsana ex zona portuale del Tamigi, l’ampio quartiere dei Dock, creando un asse di espansione della City, facilitando l’insediamento di banche e agenzie finanziarie, ma anche per la produzione televisiva.

Un intervento che trasformò la zona degradata in quartiere residenziale dei Docklands – Canary Wharf.

La Thatcher avrà distrutto un’economia basata sulle miniere, e dopo trent’anni i minatori hanno continuato a odiarla, ma ha limitato l’inquinamento atmosferico. Paradossalmente è grazie alla Lady di Ferro utilizzata come fonte d’ispirazione che l’industria cinematografica britannica è risorta e il rock è rinato.

Margaret Thatcher è stata la fortuna della cultura britannica, ha incanalato su di se la rabbia ispiratrice anche degli scrittori, rendendo, come afferma Ian McEwan sul The Guardian di martedì 9 aprile, migliore la loro scrittura. Alla fine degli anni ’80, ad una conferenza internazionale di Lisbona, gli scrittori italiani come Antonio Tabucchi non riuscivano a capire perché Salman Rushdie, Martin Amis, Malcolm Bradbury e lo stesso Ian McEwan erano tanto ossessionati dalla Lady di Ferro, perché secondo loro la letteratura non ha niente a che fare con la politica.

Ma per Ian McEwan e gli altri la Thatcher era un inesauribile fonte di ispirazione con il loro non amarla e il piacere di provarlo.

Bastò qualche anno perché quegli scrittori italiani si dovettero ricredere con la scesa in campo di Silvio Berlusconi.

In Italia non è stata necessaria la presenza di una figura forte come la Thatcher per fare di meglio nello smantellamento dell’istruzione e della cultura e anche con l’industria siamo a buon punto.

Il neorealismo italiano si affermò in un periodo difficile per l’Italia e osteggiato dalla politica che denuncia un’immagine “avvilente” della società.

Con Ken Loach i suoi Riff Raff (1991) e Piovono pietre (1993), Peter Cattaneo con Full Monty (1997), Stephen Daldry con Billy Elliot (2000) si ha un panorama del proletariato in era thatcheriana, sino al The Iron Lady con Meryl Streep per avere una sintesi di cosa è stata la Thatcher per il Regno unito.

Non solo la politica economica della Thatcher, ma anche le scelte politiche e l’inutile fermezza nel gestire il caso di Bobby Sands, l’esponente dell’Ira lasciato morire di fame in prigione, raccontata da Terry George con Some Mother’s Son (Una scelta d’amore, 1997), con The Falklands Play viene affrontata la crisi del Regno Uniti con le Isole Falkland per la Bbc.

Una visione forse un po’ faziosa, ma nulla a che vedere con la rabbia gridata in canzoni come Margaret on the guillotine di Morrissey, dove l’ex leader degli Smiths immagina la morte del primo ministro britannico come un “sogno meraviglioso”. Pink Floyd di The fletcher memorial home (1983), Elvis Costello con Tramp the dirt down (1989), Sinead Oconnor con Black boys on mopeds (1990) sono tutte delle proteste contro la politica ultraliberista e le privatizzazioni selvagge della lady di ferro.

Il gruppo The Clash risponde al divieto della Thatcher dell’uso della parola “sandinista”, riferita ai guerriglieri del Nicaragua intitolando il loro quarto album Sandinista!.

Quale altro politico può fregiarsi di aver ridotto le cause d’inquinamento dovute all’industria e al carbone, oltre ad essere stata la promotrice di una nuova filmografia e fare la fortuna del rock, sino a rendere la narrativa britannica migliore? Inoltre il Labour Party la deve ringraziare per Tony Blair e il nuovo corso liberalista del partito.

 “dal letame nascono i fiori dai diamanti non nasce nulla

 Margaret Thatcher