Impronte nel Vento

Creare un’economia nei campi profughi di Shu’fat (Gerusalemme) e Kalandia (Ramallah), tra i luoghi più disagiati per le restrizioni alle quali gli abitanti sono sottoposti, è un’impresa ardua. Non sono luoghi isolati dal Mondo come Gaza, ma sono sempre dei campi profughi dove il vero nemico per un futuro migliore può essere rappresentato dal fatalismo degli eventi per dare una speranza attraverso l’affinamento del processo produttivo secondo criteri etici e solidali per generare un reddito.

La Palestina è un luogo ricco di risorse possibili, intellettuali ed umane, devastato da un conflitto senza fine e come in ogni situazione difficile l’ingegno si acuisce per dare il meglio dell’inventiva nel rispondere ai bisogni prioritari generati dalla situazione di conflitto e povertà endemica in una parte della popolazione, coniugando lo sviluppo educativo con quello economico.

È su queste premesse che l’organizzazione Vento di Terra è intervenuta, stimolando anche la creatività individuale, con il progetto Impronte di Pace per dar vita ad un modello associativo della lavorazione della pelle, in tutti i vari aspetti produttivi e commerciali dei sandali Made in Palestine.

È attraverso la rete di proprie Botteghe del Mondo dell’organizzazione no-profit di commercio equo e solidale Nazca che Impronte di Pace troverà sostegno per la vendita.

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