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Giorno della Memoria 2013

domenica 27 gennaio 2013

La “Giornata della Memoria” è stata istituita nel 2000 dal Parlamento Italiano per ricordare le vittime delle persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, di gruppi etnici e religiosi dichiarati da Hitler indegni di vivere. La data prescelta è quella dell’anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia, ad opera dell’ Armata Rossa il 27 gennaio 1945. La ricorrenza del 27 gennaio, in ricordo della Shoah, è celebrata anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come dall’ONU, in seguito a una risoluzione del 2005.

ALZA LA VOCE

Io sono la voce di chi non ha voce

Insieme per difendere i diritti delle donne in Medio Oriente e Nordafrica

Dall’inizio del 2011 migliaia di donne sono scese nella piazze dei paesi del Medio Oriente e del Nordafrica per chiedere libertà e diritti.

Migliaia di donne vengono imprigionate, condannate, torturate, fatte tacere. Perché donne.

Nelle piazze della “primavera democratica” migliaia di donne hanno preso parola, spesso assumendo la leadership delle proteste. Forza ispiratrice del cambiamento, queste donne hanno sfidato – e continuano a sfidare – vecchi e nuovi regimi repressivi per difendere i diritti umani e promuovere le riforme e l’uguaglianza.

Come Nasrin Sotoudeh, avvocata iraniana, incarcerata per aver difeso un oppositore. Razan Ghazzawi, siriana, blogger, perseguitata per aver scritto contro il governo. Salwa Husseini, egiziana, torturata per aver manifestato. Sheima Jastaniah, condannata in Arabia Saudita a 10 frustate per aver guidato da sola un’auto.

Per aiutare a dar voce a chi non ha voce si può inviare un sms al 45509 per dona 2 euro ad Amnesty International.
Le donazioni ricevute consentiranno ad Amnesty International di proseguire nel 2013 la sua principale campagna globale, sui diritti umani in Medio Oriente e Nordafrica, attraverso il potenziamento delle missioni di ricerca nei paesi della regione, il lancio di campagne su temi o paesi specifici, la promozione di appelli per salvare la vita di persone a rischio di tortura o di morte, le pressioni sulle assemblee incaricate di scrivere le Costituzioni e di adottare leggi per porre fine alla violenza sessuale e formare le forze di polizia al rispetto delle donne.

Hanno pagato e stanno pagando a caro prezzo questa loro coraggiosa lotta per i diritti umani.

Nei paesi in cui non c’è stato un cambio di potere, le donne continuano a subire una forte pressione, persino aumentata a causa del loro protagonismo. Tra questi, la Siria, dove tra la popolazione civile, principale vittima del conflitto armato, le attiviste sono prese di mira perché denunciano o perché chiedono notizie dei familiari in carcere o scomparsi dopo l’arresto. In Arabia Saudita, da settembre 2011 le donne possono votare e candidarsi alle elezioni municipali, ma non possono viaggiare né avere un lavoro retribuito, non possono avere un’istruzione superiore né sposarsi senza l’autorizzazione di un uomo. In Iran, attiviste, giornaliste e blogger sono in carcere perché hanno difeso i diritti delle donne, pubblicato un articolo o rilasciato un’intervista. In Bahrein, tra gli attivisti colpiti per il loro lavoro in difesa dei diritti umani ci sono diverse donne.

In quei paesi in cui nuove autorità sono salite al potere, i diritti delle donne sono messi a rischio da forze politiche che mirano a mantenere la loro subordinazione e, in alcuni casi, ad aggravare la discriminazione di genere, come in Tunisia o nell’Egitto del post Mubarak, dove attiviste, studentesse e giornaliste straniere subiscono violenze e molestie sessuali.

INSIDE OUT / L’ITALIA SONO ANCH’IO

Dal 20 ottobre sono stati affissi centinaia di grandi ritratti in bianco e nero, invadendo 8 città italiane (Milano, Reggio Emilia, Cagliari, Firenze, Palermo, Trieste, Crema e Sassari), per il progetto di arte partecipata del francese JR a sostegno dei diritti dei cittadini di origine straniera e gridare dai muri e dai cartelloni “L’Italia sono anch’io!

1500 italiani hanno “messo la faccia” per affermare i diritti di cittadinanza per un paese migliore. I loro ritratti, scattati nei mesi scorsi da fotografi-volontari e rielaborati dall’artista francese JR in grandi poster in bianco e nero, grideranno dai muri delle città “L’Italia sono anch’io!”.

Un progetto di arte partecipata dello street artist JR attivato da qualche mese in otto città italiane a supporto della campagna “L’Italia sono anch’io” per i diritti degli italiani di origine straniera.

Il progetto “Inside Out/L’Italia sono anch’io” é stato attivato dai cittadini e dalle amministrazioni delle otto città coinvolte, invitate dal sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, presidente del comitato “L’Italia sono anch’io”, a supporto della campagna per le leggi sulla cittadinanza. La prima legge vuole dare il diritto a chi nasce in Italia di essere italiano sin dalla nascita, anche se ha genitori stranieri. La seconda legge vuole dare il diritto di voto alle elezioni amministrative agli stranieri regolari da oltre cinque anni.

Sul luogo delle affissioni nelle otto città, tra i grandi ritratti già rielaborati da JR, troverete alcuni poster bianchi davanti a cui potete farvi fotografare per partecipare alla campagna sui diritti. Inviate gli scatti a insideout.litaliasonoanchio@gmail.com per continuare a sostenere la campagna e seguite gli sviluppi del progetto sulla pagina FaceBook.

YouTube L’Italia sono anch’io

 

 

 

 

OGGI OFFRO IO

Nell’ambito della campagna di solidarietà promossa dalla Caritas di Roma nel 2012 “Oggi offro io” è l’iniziativa promossa dalla Caritas diocesana di Roma nel periodo autunnale a sostegno delle famiglie in difficoltà, il4 dicembre 2012Ambrogio Sparagna sarà presente al Teatro Orione (Roma – via Tortone, 7), alle ore20.30,con un concerto insieme al Coro Popolare.

http://www.caritasroma.it/2012/10/oggi-offro-io-3/