Lettera a un famoso storico dell’arte

Gentile dott. Nero di Penna,

            non le scrivo mai se non per motivi di ufficio, ma stavolta non so come fare. Sono una giovane storica dell’arte e fra le mie attività c’è anche la gestione di visite guidate. Nell’ultima ho illustrato la mostra dei due Gentileschi (Orazio e sua figlia Artemisia), noti pittori del Manierismo, che si teneva a Palazzo di Venezia. In una delle ultime sale erano esposti due quadri di Artemisia, uno raffigurante Cleopatra con l’aspide, l’altro la Danae irrorata dalla pioggia d’oro. L’artista ha raffigurato la stessa modella ignuda, distesa su un drappo di velluto nero, e sicuramente queste due opere risalgono al periodo cosiddetto francese. Perché Le spiego tutto questo, a rischio di annoiarla? E’ successo che un uomo maturo di bell’aspetto e di buona cultura, mi tempesta ormai di telefonate: vuole invitarmi a cena e dice sempre che il velluto nero è già pronto. Cosa posso fare? Mi creda, dottore, ho paura e desiderio allo stesso tempo.

Risposta: 

Cara giovinetta di belle speranze, un uomo simile non devi fartelo scappare: è un raffinato intenditore. Ha letto sicuramente Les dames galantes del cortigiano francese Brantôme, narratore e cronista erotico al servizio del duca di Alençon, il principe di sangue reale che nel 1579 si era persino proposto come improbabile marito per la frigida regina Elisabetta d’Inghilterra. Nel libro-diario erotico scritto dal fido Brantôme si dice anche che il duca “faceva mettere le sue cortigiane e dame tra lenzuola di taffettà nero ben tese, completamente ignude, affinché il candore e la delicatezza delle loro carni assai meglio risaltassero fra quel nero, e dessero maggior diletto”.

Suppongo che la tua pelle sia bianca e le tue forme opime come piaceva all’epoca. Quindi non esitare e sali da lui in camera. E’ un amante sofisticato e tu sei una storica dell’arte. Che aspetti a concederti? La prossima volta però ricambialo con la stessa moneta: spargi la voce che i tuoi amici arcieri cercano un San Sebastiano o che le tue procaci amiche han bisogno di un Sant’Antonio per le tentazioni. Oppure fa come le dame francesi della corte di Fontainbleau: manda al tuo raffinato amante un biglietto di appuntamento di notte in un luogo comodo dove tu lo sfiderai a letto coperta da una maschera veneziana o un velo che celi il tuo volto. Salvo schernirlo il giorno dopo se non si dimostrerà all’altezza della situazione. E sai bene cosa voglio intendere.

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2 pensieri su “Lettera a un famoso storico dell’arte”

  1. Salve, quando ho fatto per la prima volta un commento su questo blog ho erroneamente spuntato “notifica nuovi commenti via email”… ora purtroppo ogni volta che viene aggiunto un commento ricevo quattro email con lo stesso commento. C’

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