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Pictor Urbis

Così veniva chiamato Antonio Aquili più noto come Antoniazzo Romano, nato a Roma tra il 1430/35 e qui morto nel 1508, operante sia in città che nel Lazio Pittore versatile e capo di una avviata bottega ebbe committenti religiosi e laici ed adeguò spesso la sua arte ai loro gusti: pur potendo essere definito un pittore rinascimentale si cimentò anche in stili attardati di tipo tardo gotico dipingendo tavole a fondo oro.

Il Vasari, che scrisse a metà ‘500 le Vite dei più eccellenti pittori, pur esaltando soprattutto i pittori toscani suoi conterranei, elogia Antoniazzo definendolo “pittore dei migliori che fussero allora in Roma”. Non si sa molto della vita dell’artista, era figlio di Benedetto pittore ed aveva due fratelli anch’essi pittori, la ricostruzione delle sue vicende è più difficile rispetto a quella di artisti suoi contemporanei; ebbe certamente rapporti con Beato Angelico, Benozzo Gozzoli e Piero della Francesca tutti operanti a Roma e nel 1465 collaborò con Melozzo da Forlì nella decorazione ad affresco della Cappella Bessarione nella Basilica dei Santi Apostoli in Roma, riscoperta pochi decenni fa in una posteriore intercapedine; nel 1468 partecipò al ciclo illustrante la vita di Santa Francesca Romana nel convento delle Oblate a Tor de’ Specchi.

Lavorò in Vaticano con il Ghirlandaio, Melozzo e il Perugino e a lui è stato recentemente attribuito il ciclo di affreschi “storie dell’invenzione della vera croce” nel catino absidale della chiesa di Santa Croce in Gerusalemme precedentemente ritenuto opera del Pinturicchio. Dipinse anche a Tivoli, Bracciano, Subiaco, Viterbo.

Le opere esposte in una mostra presso la Galleria Nazionale di Arte Antica a Palazzo Barberini provengono da svariati musei e raccolte private, sono una cinquantina e offrono un vasto panorama dell’attività dell’artista e della sua prospera e operosa bottega che è stata individuata nell’attuale Piazza Rondanini. Accanto alle opere d’arte, tavole ed affreschi staccati, sono in mostra documenti provenienti dall’Archivio di Stato quali lettere autografe, contratti, atti privati e il testamento del pittore.

L’Accademia di San Luca espone un codice miniato del 1478 con lo statuto della corporazione dei pittori della quale Antoniazzo fu console.

Sono presenti numerose pale d’altare con Madonne e Santi e piccole tavole per culto privato con la Vergine e il Bambino nonché il ciclo pittorico in affresco della Camera di S.Caterina da Siena riunito per l’occasione dato che, dal ‘600, è stato staccato dalla sede originaria e diviso tra i conventi della Minerva e di S.Caterina a Magnanapoli; chiude la rassegna delle opere dell’artista la splendida tavola, a fondo oro, proveniente dalla chiesa di Santa Maria sopra Minerva; voluta dal Cardinale Torquemada rappresenta una Annunciazione con un contorno di fanciulle appartenenti ad una congregazione di ragazze povere, che il cardinale forniva di dote, a cui, la Vergine consegna un sacchetto di monete. La tavola, datata nell’anno giubilare 1500, è l’ultima opera nota di Antoniazzo.

Fanno contorno alcuni dipinti dovuti al figlio Marcantonio, che trasferì la bottega a Rieti, e ai collaboratori Jacovetti, Scacco, Gatti e Cola dell’Amatrice. In occasione della mostra gran parte di quanto esposto è stata restaurato ad opera delle Soprintendenze competenti, per lo più da personale interno.

Per gli affreschi è possibile seguire un itinerario che consente di visitare le chiese che ospitano dipinti di Antoniazzo Romano: Santi XII Apostoli, Santa Croce in Gerusalemme, San Giovanni in Laterano, San Pietro in Montorio, Sant’Onofrio.

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06 Mostre Antoniazzo 5524Antoniazzo Romano

PICTOR URBIS

Dall’11 novembre 2013 al 2 febbraio 2014

Roma

Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini

via IV Fontane 13

Orario:

da martedì a domenica

dalle 10.00 alle 19.00

Informazioni:

tel. 06/4824184

Sito web

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 06 Mostre Antoniazzo