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Libero nella Cometa

È stato poeta, scrittore, acuto critico d’arte ed è rimasto famoso, oltre che per le sue attitudini, anche per aver diretto, su richiesta della contessa Anna Laetitia Pecci Blunt, la storica galleria La Cometa, nei pressi dell’Aracoeli. Il titolo della mostra è per l’appunto: Libero De Libero e gli artisti della Cometa. Nonostante anni difficili, mi riferisco al periodo che va dal 1935 al 1938, nelle esposizioni della Cometa non ci sarà retorica, né magniloquenza.

L’esposizione di via Crispi, che ho visitato, è sapientemente illustrata attraverso le opere della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, grazie anche al nutrito numero di acquisizioni nel periodo del Governatorato, con un apparato documentario formato da lettere, fotografie, piccoli disegni proveniente dall’archivio privato di Libero De Libero, donato ultimamente alla Quadriennale da Franca De Libero.

Mai come in questa occasione le opere esposte fanno da pendant con i documenti in mostra e viceversa, l’importanza del catalogo ne è una testimonianza. Gli artisti che in quegli anni gravitarono (esponendo) nel micro cosmo della Cometa hanno nomi conosciuti perché diversi di loro sono entrati a far parte della storia dell’Arte italiana del primo novecento come Cagli, Janni, Mirko, Ziveri, Lilloni, Mucchi, Tomea, Sassu, Manzù, Caty Castellucci, Purificato, Melli, Bartoli, Capogrossi, Fazzini, Terrazzi, Maccari, Pirandello, Savinio, Scipione, Severini, Mafai, Montanarini, Afro, Guttuso, De Chirico, Messina, Campigli, Moranti, solo per citarne la maggior parte. Ebbene questi artisti animati da uno spirito libero, di quella libertà che veniva negata (proprio in quegli anni) a normali Esseri Umani, si susseguirono nel locale di Tribuna Tor de’ Schiavi 18, ristrutturato con quella caratteristica tipica dell’Architetto Adalberto Libera. Il tutto con un unico fine, vale a dire portare l’arte italiana fuori dalle Accademie e dalle mortificazioni provinciali, come ricorda Giuseppe Appella in catalogo.

Così tra gli interessi di De Libero e l’attivismo, la curiosità delle passioni di Mimì Pecci Blunt si verranno ad avere in quei tre o quattro anni di vita, una pletora di emozioni le più disparate possibili che resteranno nella storia. E questa storia, oggi, viene così minuziosamente raccontata attraverso opere divenute famose come: Composizione del 1938 di Afro (Basaldella), Giubbetto rosso del 1938 di Felice Castrati, Ninetta piccola del 1935 – 1936 di Ferruccio Ferrazzi o il Ritratto di Afro Basaldella del 1936 di Carlo Levi, così come l’Autoritratto del 1930 di Marino Marini, Palestra (Bagnanti) del 1934 – 1935 di Fausto Pirandello, Paesaggio del 1934 di Alberto Ziveri.

L’acquisizione dell’archivio di Libero De Libero, avvenuta per donazione nel 2012 alla Quadriennale di Roma, ci porta a conoscenza, oltre a tantissimi documenti non inerenti l’attività della Galleria, a ben centoventi documenti tra lettere e cartoline della contessa Pecci Blunt. Tra un biglietto del 1935 nel quale Mimì Pecci si felicita con De Libero perché la Cometa è “cosa fatta”, si passa a diversa corrispondenza fino a una commovente lettera che la Contessa invia a De Libero.

Il catalogo della Palombi editori, è a cura di Maria Catalano, Federica Pirani, Assunta Porciani alle quali va il mio personale ringraziamento per averlo confezionato in maniera fruibile a tutti.

Serena e felice visione a voi tutti.

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LIBERO DE LIBERO E GLI ARTISTI DELLA COMETA

Fino al 27 aprile 2014

Roma

Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale

via F. Crispi, 24

Ingresso:

intero: € 6,50

ridotto: € 5,50

Orario:

da martedì a domenica

dalle 10.00 alle 18.00

lunedì chiuso

Informazioni:

tel. +39 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)

http://www.galleriaartemodernaroma.it/

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 Mostre Libertà in De Libero e gli artisti della Cometa foto_1_gallery