Come si mangiava

Si è inaugurata la coloratissima mostra dedicata all’immaginario culinario nella pubblicità di un’Italia a tavola, attraverso la creatività degli illustratori, dei grafici, dei pubblicitari che inventando linguaggi, seppero suscitare emozioni. Queste emozioni, per chi ha superato la cinquantina, non possono essere altro che emozioni forti.

Il ricordo, infatti, della propria adolescenza e successiva crescita non può far altro che suscitare una ‘certa’ nostalgia. Ecco il ricordo, la memoria tanto cara a tutti noi. Attraverso le coloratissime immagini pubblicitarie ci si ricorda di un’Italia (pregherei chi mi legge di omettere la retorica, d’ora in avanti, infatti, nominerò concetti e/o frasi di un tempo che oggi non esistono più) che, rialzatasi con ancora qualche ferita post bellica, sperava e credeva nel futuro. Di questa stessa speranza oggi ha bisogno il nostro Paese. Ma per ritornare alla mostra che è per tutti anche per chi ha meno di cinquant’anni, utilizzerò le sapienti parole dell’ideatore e del curatore Marco Panella che insieme alla Coca Cola, al Gruppo Cremonini e a Montana ha confezionato un’esposizione di tutto rispetto. Vengono così raccontati venti anni di vita e costume italiani attraverso non solo l’iconografia, ma anche attraverso stili e linguaggi, di quella pubblicità del cibo che è entrata nell’animo di tutti noi.

Le immagini che sono raccolte nella mostra vengono suddivise in dodici temi: dall’Italia che cambia il paesaggio domestico all’Italia del tempo libero, all’Italia degli intenditori, a quella che sogna con i concorsi a premio, fino a quella che scopre il risparmio e le offerte speciali. Memoria, quindi e linguaggio estetico delle inserzioni pubblicitarie pubblicate sui rotocalchi, o nello scenario della nascente televisione (1954) e dell’ideazione del Carosello (1957) idea tutta italiana. Ma i due media non si sostituiranno mai, anzi si affiancheranno alimentando contenuti l’uno con l’altro. Il catalogo raccoglie non solo tantissime immagini delle pubblicità, ma è ricco anche per quella parte testuale colma di riferimenti statistici sulla popolazione, culturali e pubblicitari. Questa pubblicità alimentare vide all’opera grandi firme di artisti e illustratori. Si veda Boccasile o Savignac, Cassandre o Mauzan. E poi ancora Marcello Dudovich, Marcello Nizzoli e Erberto Carboni. E ancora Armando Testa e Jacovitti. Nella televisione firme autorevoli come Luigi Magni, Sergio Leone, Pupi Avati, Pier Paolo Pasolini, Ugo Gregoretti, Federico Fellini. Non ultimo la presenza di testimonial come quello di Edy Campagnoli, Peppino De Filippo, Sandra Mondaini, Ugo Tognazzi , Delia Scala e tanti altri.

Marco Panella chiude così l’introduzione: Il tempo della multimedialità e della crossmedialità è ancora lontano.

E io, nell’essere d’accordo su quanto affermato, aggiungo pure per fortuna.

Visione ricca di sentimenti per voi.

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Cibo immaginario copertina catalogoIL CIBO IMMANARIO: 1950/1970

Pubblicità e immagini dell’Italia a Tavola

Dal 3 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014

Roma

Palazzo delle Esposizioni

via Nazionale, 194

Orario:

martedì, mercoledì, giovedì: 10.00 – 20.00

venerdì, sabato: 10.00 – 22.30

domenica: 10.00 – 20.00

L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura

Lunedì chiuso

Ingresso:

intero € 7,50 ridotto € 6,00

Informazioni:

tel. 06/39967500

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