Tutti gli articoli di Moto Della Mente

La sofferenza nell’arte

arte-lmb-sabrina-carletti-2816229_v-4_xwebI lavori proposti da Sabrina Carletti, scaturiti dal recente vissuto personale dell’artista, sono una riflessione intorno alla sofferenza. I problemi di salute hanno reso impossibile utilizzare l’Incisione come un tempo, ma prima il disegno, con il quale sono nati taccuini e libri d’artista, e poi la pittura, sono diventati medium privilegiati, di una febbricitante produzione, documentazione e indagine, che partendo dalla propria vicenda si interseca e si fa paradigma di altre realtà.

Protagonista e filo conduttore di un processo di stravolgimento, è il corpo, che sottoposto a trattamento chimico, rivela fragilità e forza diventando la messa a fuoco di trasformazioni fisiche e mentali.perturbamenti-di-sabrina-carletti-1

Un tema che insieme a quello del paesaggio urbano ritorna e come Ida Mitrano già notava in occasione della precedente personale del 2014, diviene “punto di osservazione interno” – “Una riappropriazione che non è solo visiva (…) Carletti agisce fisicamente il suo impatto con la superficie bianca (…) Non c’è progettualità precisa, ma la tensione a una nuova relazione di senso con ciò che la memoria non riconosce più, ma di cui l’artista dentro di sé, nelle viscere, ritrova le tracce (…).

arte-lmb-sabrina-carletti-incubazioneincubationfrucidura_wvpsPiù recentemente, in uno scritto a lei dedicato, il pittore e scrittore Luigi M. Bruno scrive: “nella pena corporea di mani e occhi come ciechi cercarsi, così nei crepuscoli di deserte stazioni, grumi notturni di città desolate o nel loro tiepido albeggiare, vive e germoglia la sua forte matrice espressionista (…) I grigi azzurrati, ferrosi, solcati da segni crudeli come ferite, così come i caldi accenti di vermigli e terre sono sapienti, consapevoli distillati di una cottura alchemica intima e oscura, là dove nel segreto del suo cercarsi l’artista fa del suo racchiuso orizzonte spazio e respiro di un cerchio più vasto, là dove la pena del proprio esistere si fa germe e concepimento d’universale comprensione.”

****************************

perturbamenti-di-sabrina-carlettiPERTURBAMENTI
di Sabrina Carletti
Dal 9 al 22 dicembre 2016

Officine Nove
via del Casale Galvani 9
Roma

A cura di Monica Pirone

Ingresso gratuito

Informazioni:
tel. 333 767 5118

Sito ufficiale

****************************

 

La Duchessa più amata dai Parmensi

mostre-magnani-rocca-interno-tersicoreLa mostra si inserisce tra le numerose iniziative per il bicentenario dell’arrivo di Maria Luigia d’Asburgo Lorena a Parma, animando un percorso alla scoperta di Neoclassicismo e Impero.

Come tutti i miti che si rispettino la figura di Maria Luigia d’Asburgo Lorena vive nella tradizione locale tra luci e ombre. In occasione dei 200 anni dal suo arrivo un grande progetto condiviso e diffuso su tutto il territorio ripercorre l’impatto (storico, artistico, culturale, urbanistico, gastronomico e non solo) del suo governo e la percezione di oggi.

Nessun intento nostalgico o celebrativo ma il saper coglier la straordinaria opportunità di riflettere sull’innegabile influenza di un’identità culturale radicata in un contesto più che mai vivace ed attento alla contemporaneità.

Parma Città creativa Unesco per la Gastronomia si avvia verso i 2200 anni dalla sua fondazione romana con una proposta adatta a tutti piccoli e grandi, cultori e semplici curiosi per un 2016 tutto da vivere.

**********************

logo-maria-luigiaL’ETÀ DI MARIA LUIGIA
Duchessa di Parma
Sino all’11 dicembre 2016

Fondazione Magnani Rocca
via Fondazione Magnani Rocca 4
Mamiano di Traversetolo (Parma)

Orario:
dalle 10.00 alle 19.00
(la biglietteria chiude alle 18)
lunedì chiuso

Ingresso:
€ 10,00 valido per le raccolte permanenti e per le mostre in corso
€ 5,00 per le scuole

Informazioni:
tel. 0521/848327 – 848148
Visite guidate su prenotazione (per gruppi)

**********************

 

Le Periferie dell’Arte

mostre-centro-culturale-aldo-fabrizi-ritorno-a-portonaccio-loLa nuova stagione dello spazio espositivo del “Centro Culturale Aldo Fabrizi” di Roma si apre, il 30 novembre prossimo, con tutti i crismi della dimensione attuale e le relazioni con il passato che non riguardano solo la “verità” espressa dalla poesia di Elio Filippo Accrocca ma interessano l’universo di una certa periferia romana: Portonaccio, la scuola del cosiddetto gruppo di Portonaccio, Pietralata e Pasolini, il gruppo del Presenteismo al Malafronte. Con questa connessione, questa sorta di rinascimento, l‘evento messo in essere, diventa reale e si proietta verso i traguardi dello spirito, ove sono racchiuse emozioni ed altre forme di oggettività tangibili. Pertanto, l’omaggio al poeta di Cori attraverso l’arte e le relazioni di numerosi artisti diventano l’argomento centrale che si ricongiunge al tempo ed allo spazio di Accrocca con un dialogo lineare su cosa è l’arte e cosa può essere la vita umana nell’arte. Da un’osservazione e una riflessione attenta, intensa, partecipativa, emergono le stratificazioni dei simboli e dei significati celati e svelati nella struttura ritmica delle parole e dei versi di “Portonaccio” prima e “Ritorno a Portonaccio” poi, portatrice di una condizione sociale sublime del pensiero, sul ritorno e sulla rinascita vitale.

Luoghi della meditazione diventano pertanto un ponte, un orizzonte, una ferrovia, un gruppo, la cosiddetta scuola di Portonaccio, Buratti, Muccini, Omiccioli, Pinata, Urbinati, Vespignani, Zianna, che cattura dalla poesia forme geometriche, ombre e colori che nel corso delle stagioni affiorano e si organizzano.

La forza di questa mostra va oltre, come lo scorrere delle acque di un mostre-centro-culturale-aldo-fabrizi-ritorno-a-portonaccio-s-ziannafiume e ci porta agli anni 80, al Centro Socioculturale del Malafronte e al Presenteismo ed alla poetica di un manifesto firmato da Piccinini, Signoretti, Fiorentini, Coppeta, Meconi, Teofani, e Levratti, Carcassonne, Gentile, Ochoa che si espande con le idee successive che sfoceranno in “Controcorrente, Prospettive Presenteiste” di Bruno, Campanella, Lombardi, Laura Turco Liveri, Vaglica, Quintini.

La mostra a questo punto si anima e prende vita, si fa comprensibile dimostrando che la bellezza è a portata della quotidianità e può avere la forma lineare, variabile, per una dialettica tra spazio e percezione, tra l’idea e la sua funzionalità. Indimenticabili le opere e gli artisti che con il territorio, amato da Elio Filippo Accrocca, hanno avuto punti di contatto, come Ennio Calabria e Salvatore Provino (affreschi nella sede della sezione ex PCI di San Lorenzo), Franco Mulas, Enrico Benaglia, Bruno Canova, Oliviero Rainaldi, Bruno Ceccobelli, Maria Grazia Dardanelli, Osvaldo Sabene e Turi Sottile. Guardando dal ponte s’intravede il possibile orizzonte che si apre ad una nuova vita, al ritorno: una conversazione tra l’artista, lo spazio ed il visitatore in cui le memorie di uno vengono a coincidere ed a confondersi nella percezione dell’altro.

****************************

mostre-centro-culturale-aldo-fabrizi-ritorno-a-portonaccio-r-mafaiRITORNO A PORTONACCIO 2
Omaggio al poeta Elio Filippo Accrocca

Dal 30 novembre 2016 al 15 gennaio 2017

Centro Culturale Aldo Fabrizi
via Treia 14 (via Corinaldo)
Roma

****************************

Cronache di tela

hopper-cronache-americane-su-tela-1La mostra è suddivisa in sei sezioni: ritratti e paesaggi, disegni preparatori, incisioni e olii, acquerelli e immancabili immagini di donne, sono tutti i protagonisti della retrospettiva romana. Narrando l’incredibile potenzialità dell’esperienza quotidiana che caratterizzò la sua opera, l’esposizione vuole essere una vera e propria “cifra hopperiana”, ereditata in molteplici campi dell’espressione visiva che hanno reso i suoi quadri poster, copertine di libri e citazione cinematografiche.

Sfuggente e raffinato, poco avvezzo alla frequentazione del mondo dell’arte ma allo stesso tempo popolare, riconosciuto e amatissimo, Edward Hopper si distingue e si rende riconoscibile per la sua capacità di fotografare e trasformare in quadri i tratti e i modelli del mito americano.

Ieri come oggi amato da diverse categorie di appassionati, hopper-cronache-americane-su-tela-2nonostante – o forse proprio per questo – nella sua lunga carriera abbia perseguito una posizione fortemente “anti-avanguardista”.

Nelle sue tele c’è la frenesia di una ricerca del nuovo, quello dei bar di notte, delle strade desolate senza un’anima viva, delle pompe di benzina e dei paesaggi di campagna che egli stesso raccontò mettendo in discussione il sogno americano e indicando la strada di una rinascita oltre a quella della conquista di una esistenza più consapevole.

Le prime sezioni illustrano le opere del periodo accademico e gli schizzi inondati di luce e le opere del periodo parigino. Capolavori come Night Shadows (1921) ed Evening Wind (1921) mettono in evidenza la sua tecnica elegante e quel “senso di incredibile potenzialità dell’esperienza quotidiana” che riscuote grande successo e che segna l’inizio di una felice carriera.

Nella sezione che celebra la straordinaria mano di Hopper disegnatore e il suo metodo di lavoro, è presentato un importante gruppo di disegni preparatori come Study for Gas (1940), Study for Girlie Show (1941), Study for Summertime (1943), Study for Pennsylvania Coal Town (1947).

La mostra riunisce anche alcune delle più significative immagini di donne da sole e in interni, affaccendate o contemplative: dipinti che raccontano al meglio la poetica dell’artista, il suo discreto realismo e soprattutto l’abilità nel rivelare la bellezza dei soggetti più comuni, usando spesso un taglio cinematografico.

Non solo nei dipinti, ma anche nelle incisioni di cui era maestro, nei disegni, negli acquerelli, dall’inizio del secolo agli anni Sessanta del Novecento, la sua carriera inscena uno straordinario repertorio di motivi e generi della pittura figurativa: ritratto, paesaggio, scena d’interno sono i protagonisti dei suoi capolavori.

All’esposizione delle opere si aggiunge una sezione del tutto inedita, dedicata all’influenza di Hopper sul grande cinema come nei film che hanno per protagonista Philip Marlowe, i lavori di Hitchcock – Psycho e Finestra sul cortile -, quelli di Michelangelo Antonioni, fino ai diversi riferimenti hopperiani ne Il Grido, Deserto rosso e L’eclisse.

In Profondo rosso, Dario Argento ricostruisce come “Nighthawks” la sequenza del bar; in Velluto blue Mullholland Drive, il grande David Lynch s’ispira a molte opere di Hopper, così come Wim Wenders in Paris, Texas, Todd Haynes in Lontano dal Paradiso e i fratelli Coen in L’uomo che non c’era.

Working Title/Artist: Edward Hopper: The Lighthouse at Two Lights Department: Modern Art Culture/Period/Location:  HB/TOA Date Code:  Working Date:  photography by mma 1980, transparency #9ad scanned and retouched by film and media (jn) 5_16_07

****************************

EDWARD HOPPER
Dal 1 ottobre 2016 al 12 febbraio 2017

Roma
Complesso del Vittoriano (Ala Brasini)

Prenotazione ingresso

Informazioni:
tel. 06/678.0664
prenotazioni tel. 06/8715.111

Sito web

Catalogo:
Skira

hopper-cronache-americane-su-tela-images****************************

Hopper Cronache americane su tela
di Gianleonardo Latini
dal Gambero Rosso
dell’agosto 1992

****************************

Ricostruire il patrimonio

mostre-roma-colosseo-rinascere-dalle-distruzioni-ebla-testa_toro_d0 Il Toro di Nimrud con la testa dalle fattezze umane non esiste più: polverizzato. Del soffitto del Tempio di Bel a Palmira: restano frammenti. La sala dell’archivio di Stato del Palazzo di Ebla, che custodiva 17.000 tavolette cuneiformi, versa in grave stato di abbandono.

Con un eccezionale lavoro di ricostruzione in scala 1:1 realizzato in Italia, i tre monumenti rivivono nella mostra al Colosseo.

Questi tre importantissimi manufatti distrutti, danneggiati o sviliti dalle guerre e dalla furia iconoclasta nel vicino Oriente si ergono nuovamente davanti ai milioni di visitatori del Colosseo. Lo scopo è sensibilizzare il pubblico internazionale alla conoscenza, alla cultura e alla salvaguardia di luoghi e monumenti, patrimonio dell’umanità. Un modo anche per favorire il dibattito sulla ricostruzione di quanto viene distrutto, e sul restauro di quanto resta.

La rinascita di questi monumenti, clamorose testimonianze delle antiche civiltà del Medio Oriente e del loro profondo rapporto culturale con il Mediterraneo, è stata possibile grazie al lavoro altamente qualificato e specializzato svolto da tre aziende italiane, con il ricorso a tecnologie innovative. Tutta la lavorazione è stata eseguita sotto la guida di un comitato scientifico di archeologi e storici dell’arte.

A tale proposito un eccezionale prestito suggella la riflessione che la mostra propone. Sono due altorilievi provenienti da Palmira, violentemente danneggiati dalla furia iconoclasta. I ritratti panneggiati di un uomo e una donna, scolpiti nella pietra, riportano profonde ferite. Dopo la mostra saranno presi in consegna dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per essere restaurati e riconsegnati poi al Museo Nazionale di Damasco.

Un’esposizione che non è solo un’occasione di far rivivere ciò che l’ottusità iconoclasta voleva cancellare, ma anche un omaggio al coraggio di Khaled al-Asaad direttore del museo e del sito di Palmira, nel difendere la storia di una civiltà.

La mostra si completa con un affascinante video installazione firmata da Studio Azzurro, che contribuisce a immergere lo spettatore nelle atmosfere assolate dei paesi dei tre monumenti ricostruiti: Siria e Iraq. Gli occhi delle persone incontrate e riprese in quelle terre, da custodi di una memoria condivisa, sono adesso divenuti gli attoniti testimoni della sua distruzione. Media Partner della mostra è Sky ARTE HD.

****************************

mostre-roma-colosseo-rinascere-dalle-distruzioni-ebla-statuaRINASCERE DALLE DISTRUZIONI
Ebla, Nimrud, Palmira
Dal 7 ottobre 2016 all’11 dicembre 2016

Roma
Colosseo

Ingresso:
intero € 12, ridotto € 7,50
comprensivo delle mostre in corso nell’area archeologica Foro Romano – Palatino – Colosseo.

Riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente.
Lo stesso biglietto consente l’accesso al Colosseo, al Foro romano e al Palatino.
È valido 2 giorni per un solo ingresso al Colosseo e un solo ingresso al Foro Romano-Palatino

Informazioni:
tel. 06/39967700

Sito ufficiale

Curatori:
Francesco Rutelli, Paolo Matthiae

****************************