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Il pregiudizio non si combatte con il pregiudizio

Se volevano farsi pubblicità ci sono riusciti. Parlo di Gerush92, che si definisce “un gruppo per i diritti umani” e ha ufficialmente attaccato Dante Alighieri e la sua Comedia. Gerush92 vuole depennare Dante dai programmi scolastici perché nelle sue opere condanna i rapporti tra persone dello stesso sesso e mal sopporta l’Islam. Secondo Gerush92 i contenuti danteschi non sarebbero inalienabili, non aderirebbero ai tempi, non sarebbero politicamente corretti. L’auspicio è che dunque l’opera venga rimossa, cominciando a depennarla dai programmi scolastici. Dante viene definito «offensivo e discriminatorio». Ma andiamo a vedere chi sono questi zelanti attivisti per i diritti umani. Basta cliccare sul sito http://www.gherush92.com/home_it.asp e di loro sappiamo tutto. Sono addirittura consulenti delle Nazioni Unite. Il nome indica in ebraico la cacciata degli ebrei dalla Spagna cinquecento anni fa e s’indovina nell’associazione una forte componente ebraica ortodossa, la stessa che vorrebbe espungere dai Vangeli la parola “Farisei”; esattamente quello che a mio giudizio sono proprio loro, sia pur al passo coi tempi. Che siano pure consulenti delle Nazioni Unite non deve sorprendere: su 193 stati membri, solo una trentina sono democrazie, quindi c’è spazio anche per finanziare consulenti non propriamente al di sopra delle parti. Ricordiamo poi che sono state proprio le Nazioni Unite a rifilarci in Libia Al-Serraj come unico rappresentante ufficiale del governo libico, in base al voto unanime di soli 15 membri (ONU- risoluzione 2259 del 17 dicembre 2015).

Ma torniamo al sito ufficiale di Gerush92. Alla voce “articoli” c’è una ricca antologia e lascio al lettore la lettura dei testi, alcuni interessanti, altri faziosi, ma comunque ben documentati. Il problema è che i documenti di archivio o giornalistici bisogna anche saperli leggere, mettendo da parte per un attimo gli occhiali dell’ideologia. Lo stesso vale per la letteratura: l’opera d’arte va storicizzata. Dante era forse l’uomo più colto del suo tempo, ma viveva pur sempre nel Trecento ed è figlio della sua epoca, contemporanea dell’ottava Crociata. Assegna Maometto al girone degli eretici perché per la teologia cristiana quello è il posto suo, e lo stesso sarebbe oggi per i Testimoni di Geova o gli Avventisti. L’Islam era un pericolo reale e Dante non era islamofobo, a meno di non definire Togliatti un fasciofobo. Con questo ragionamento a scuola non si dovrebbe insegnare nessun capolavoro della letteratura epica e teatrale: l’Iliade è maschilista, militarista e gli eroi scannano gli animali davanti agli ospiti. Le tragedie greche trasudano di incesto e assassinio. I Nibelunghi sono razzisti, la Chanson de Roland e il Dighenis Akritas sono islamofobi al pari della Gerusalemme liberata, mentre la Bibbia propone leggi che per fortuna nessun ebreo ha mai trasformato in codice penale, come avviene invece per il Corano, che a parte l’islamofobia (ovviamente) contiene tutto quello che quest’associazione combatte altrove. Morale? Dovere di un insegnante non è censurare i testi considerati politicamente scorretti da una minoranza organizzata, ma contestualizzarli, ricostruendone il tessuto sociale e culturale entro cui sono stati elaborati. Arrivo a dire che, invece di nascondere la mano, per capire il nazismo andrebbe letto e commentato pubblicamente anche Mein Kampf. In questo senso l’insegnamento della storia e della geografia sono fondamentali, e guarda caso le forze antidemocratiche tendono sempre a ridurre o eliminare il peso di queste due materie dall’insegnamento scolastico. E questo purtroppo avviene anche in Italia

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Achille Nero

01 Feb 2018

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