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Da Vienna la storia di Aquileia

Un viaggio nel tempo che, grazie ai 110 reperti del Kunsthistorisches, ci trasporta nell’Aquileia di 2200 anni fa ma anche nell’Aquileia dell’Ottocento quando la città era parte dell’Impero asburgico e le raccolte viennesi rappresentavano l’alternativa istituzionale al collezionismo privato delle famiglie locali e alla dispersione del materiale sul mercato antiquario.

La mostra riporta infatti ad Aquileia, a distanza di quasi 200 anni, alcuni tra i più importanti reperti archeologici restituiti dal ricchissimo sottosuolo aquileiese, attualmente esposti nella collezione permanente del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Un’importante occasione per presentare, in molti casi per la prima volta dai tempi lontani del loro ritrovamento, alcuni dei capolavori della città adriatica all’interno del contesto storico per i quali furono creati e nel quale furono utilizzati. Ma offre anche l’opportunità per raccontare un momento importante della storia di Aquileia, che, mediante una intensa attività di raccolta, di scavo e di ricerca durata più di due secoli, portò alla progressiva riscoperta, durante l’età moderna, della grandezza dell’antica città romana.


Magnifici Ritorni
I tesori aquileiesi conservati al Kunsthistorisches Museum di Vienna

Dal 8 giugno al 20 ottobre 2019

Museo Archeologico Nazionale
Aquileia (Udine)


Da Vienna la storia di Aquileia

Un viaggio nel tempo che, grazie ai 110 reperti del Kunsthistorisches, ci trasporta nell’Aquileia di 2200 anni fa ma anche nell’Aquileia dell’Ottocento quando la città era parte dell’Impero asburgico e le raccolte viennesi rappresentavano l’alternativa istituzionale al collezionismo privato delle famiglie locali e alla dispersione del materiale sul mercato antiquario.

La mostra riporta infatti ad Aquileia, a distanza di quasi 200 anni, alcuni tra i più importanti reperti archeologici restituiti dal ricchissimo sottosuolo aquileiese, attualmente esposti nella collezione permanente del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Un’importante occasione per presentare, in molti casi per la prima volta dai tempi lontani del loro ritrovamento, alcuni dei capolavori della città adriatica all’interno del contesto storico per i quali furono creati e nel quale furono utilizzati. Ma offre anche l’opportunità per raccontare un momento importante della storia di Aquileia, che, mediante una intensa attività di raccolta, di scavo e di ricerca durata più di due secoli, portò alla progressiva riscoperta, durante l’età moderna, della grandezza dell’antica città romana.


Magnifici Ritorni
I tesori aquileiesi conservati al Kunsthistorisches Museum di Vienna
Dal 8 giugno al 20 ottobre 2019

Museo Archeologico Nazionale
Aquileia (Udine)

Informazioni

La “città delle palme”, tra Oriente e Occidente

Dopo la mostra dedicata ai tesori del Bardo di Tunisi, museo teatro di un sanguinoso atto terroristico nel marzo del 2015, è ora la volta di Palmira, non solo vittima di distruzioni, ma teatro di violenze operate dal terrorismo fondamentalista.

Il carattere di Palmira, quale vivace crocevia di idee, aspirazioni, usi e costumi, di correnti formali e stilistiche locali, orientali, ma anche greche e romane, ha dato forma all’immagine che i suoi abitanti hanno voluto fare e lasciare di sé, consegnandola all’eternità attraverso i loro monumenti funerari. Fra i materiali maggiormente significativi dell’arte palmirena, i rilievi funerari rivestono un ruolo di grande importanza nell’affermazione della fama mondiale della città. Grazie alla diffusione di questi originali reperti, gli antichi cittadini di Palmira, “con i loro volti, i loro abiti e i loro gioielli”, per usare le parole del famoso archeologo francese Paul Veyne, sono diventati ora “cittadini del mondo”: la mostra vuole far conoscere al mondo contemporaneo gli antichi cittadini del mondo, indicandone mansioni e ruoli. Un esempio di questa forte individualità è la raffinata testa proveniente dai Musei Vaticani, in cui la mansione di sacerdote è riconoscibile dal copricapo tronco-conico (modius) considerato proprio dei sacerdoti di Bel, o la testa che arriva dalla Custodia di Terra Santa ornata da una corona di foglie e bacche di alloro fissata da un medaglione. Anche commercianti o funzionari della pubblica amministrazione saranno presenti nelle sale del Museo Nazionale Archeologico di Aquileia, appositamente riallestite, riconoscibili da un foglietto di papiro nella mano sinistra, come il rilievo del Salamallat da Gerusalemme o quello di Makkai da collezione privata. Senza parlare del celebre universo femminile di Palmira – di cui l’illuminata regina Zenobia, colei che osò sfidare l’autorità di Roma marciando sulla capitale dell’Impero, non è che l’epigona – benissimo rappresentato nella mostra da cinque dame elegantemente vestite e acconciate. Come Charles Baudelaire, che magnificò nel suo poema “I fiori del Male” i gioielli di Palmira, il visitatore della mostra non potrà che rimanere incantato davanti all’originalità e alla ricchezza degli ornamenti delle donne palmirene, abituate a sfoggiare più bracciali simultaneamente, fibulae e diademi, e anelli su tutte le parte delle dita, come nel magnifico rilievo dal Museo Barracco, dove il monile è indossato sulla falangina del mignolo sinistro. Altrettanto curioso è il pendente dello stesso rilievo, un gioiello a forma di campana agganciato a un bracciale a torciglione, un amuleto diffuso in tutta la Siria romana.

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VOLTI DI PALMIRA AD AQUILEIA

Dal 2 luglio al 3 ottobre 2017

Museo Archeologico Nazionale di Aquileia
Aquileia (Udine)

Orario:
da martedì a domenica
8.30 – 19.30

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Quando Pietro diventa un’icona

Non lontano da Tolmezzo, dove ci si arriva in pullman da Udine, esiste un piccolo paese di nome Illegio, anch’esso raggiungibile con pullman, all’interno di quel meraviglioso ambiente naturale dei monti della Carnia. Illegio è un piccolo paese dove risiedono poco meno di quattrocento abitanti. In questo piccolo luogo è stato creato uno spazio espositivo, la Casa delle esposizioni, sede d’importanti mostre che si organizzano ogni anno tra la primavera e l’estate. L’esposizione di quest’anno: Il Cammino di Pietro ha avuto come prima fase espositiva Castel Sant’Angelo di Roma.

Nella mostra si va da Lorenzo Veneziano a Garofalo, dal Guercino a Luca Giordano, a Mattia Preti fino a Simon Vouet, per dire solo una gran parte di quei pittori (le opere sono quaranta) che hanno riportato sulla tela la percezione di cosa è davvero la fede, vale a dire cosa veramente può fare la fede e cosa la fede può fare di un uomo, come recita la presentazione nel catalogo.

Nel visitare la mostra mi sono soffermato su alcuni quadri come quello di Gerard van Honthorst L’Angelo libera Pietro dal carcere proveniente dal Museo Civico di Prato. Ebbene in questa tela, al di là degli ovvii e apprezzabili riferimenti di natura caravaggesca, ho trovato la raffigurazione di un momento  sacro sapientemente riportato sul quadro dall’autore, nell’entrata dell’Angelo che indica a Pietro. Ma poi c’è il Vouet con San Pietro visita sant’Agata in carcere, dove l’atteggiamento di Pietro nell’indicare la Santa rivela un corpo femminile che richiama una bellezza soprattutto terrena.

Una bella mostra da visitare con attenzione anche perché non ci sono solo oli su tela, ma tempere su tavola e poi sculture in legno di cembro intagliato.

Il catalogo delle edizioni Skira di oltre trecento pagine è accompagnato da un supplemento di sessantina di pagine. Una utile edizione anche perché oltre a contenere le immagini delle opere in mostra, raccoglie altri riferimenti iconografici utili per comprendere al meglio l’avvenimento espositivo. Importante, infine, la bibliografia delle schede.

Felice e serena visione a tutti.

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06 Mostre Un Cammino importante catalogo cammino di pietroUN CAMMINO IMPORTANTE

Dell’11 maggio al 6 ottobre 2013

Illegio (Udine)

Casa delle Esposizioni

Orario al pubblico:

dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 19.00

domenica e festivi dalle 9.30 alle 19.30

Ingresso:

intero 8 €, ridotto 6 €

Informazioni:

tel. 0433/44445 – 2054

sito web

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 06 Mostre Un Cammino importante 306 Mostre Un Cammino importante 806 Mostre Un Cammino importante G.van H