Archivi categoria: Arte

Palazzo Barberini si rifà il trucco

Grandi novità a Palazzo Barberini: sono state allestite 10 nuove sale nell’ala sud fino a pochissimi anni fa nella disponibilità del Circolo Ufficiali delle Forze Armate. Gli ambienti, per complessivi 750 mq., ospitano, al momento, 78 opere per lo più dipinti e qualche scultura; si tratta di quanto precedentemente esposto al piano superiore dedicato al ‘700. Il nuovo allestimento è solo l’inizio di un grande progetto che interesserà l’intera Galleria Nazionale di Arte Antica predisponendo percorsi cronologici e tematici con schede esplicative che conterranno non solo dati storico-anagrafici degli artisti ma anche un sintetico commento che permetterà al visitatore di apprezzare le opere inquadrandole anche nel loro contesto storico. Si attraversano le sale, molte delle quali decorate da dipinti nella volta, entrando dallo scalone quadrato del Bernini e uscendo da quello circolare del Borromini. I nuovi ambienti ospitano numerosi dipinti raggruppati in ordine cronologico a sua volta suddiviso per scuole o soggetti.
Si inizia con la seconda metà del ‘600 con le sale dedicate a “Teatro e Pittura”, a “Pittura a Napoli” e a “Mattia Preti”; sono esposte opere di Giovanni Lanfranco, Luca Giordano, lo Spagnoletto, Battistello Caracciolo, Francesco Solimena, Mattia e Gregorio Preti. Segue la sala “Roma 1670-1750” con dipinti di autori post barocchi quali Benefial, Trevisani, Maratta ed un gran busto in marmo del Bernini rappresentante Papa Clemente X Altieri.
Si entra poi nella grande epopea del Grand Tour con una sala dedicata alle opere di due artisti principi della loro epoca “Pompeo Batoni- Pierre Subleyras” il primo autore di splendidi ritratti il secondo di un celebre “lato B”; il Grand Tour è protagonista anche di quanto esposto nella sala 41 con artisti stranieri ma a lungo residenti a Roma: Hackert, Mengs, Vernet, Kauffmann, Von Maron. Un genere artistico molto di moda nel secondo ‘700 fu quello del vedutismo che interessa due sale con “La veduta veneziana” con quadri dei celebri Canaletto, Guardi e Bellotto e “La veduta romana” con numerosi dipinti del Van Wittel ed uno del Panini. La piccola sala 42 ospita la “Donazione Fabrizio e Fiammetta Lemme” pervenuta alla Galleria nel 1998 e comprendente una ventina di bozzetti di dipinti, elaborati successivamente, predisposti dagli artisti per i committenti; sono opere di grandi artisti quali Chiari, Corvi, Pier Leone Ghezzi, Odazzi, Trevisani, Mazzanti e Conca. Dal prossimo ottobre un’altra decina di dipinti verrà inserita nel percorso arricchendo varie sale.

Roberto Filippi


Roma
Gallerie Nazionali Barberini Corsini
via delle Quattro Fontane 13

Orario:
martedì/domenica
8,30 – 19,00


Un’Europa fotografica

Mostre, conferenze, spettacoli, workshop saranno gli ingredienti del programma, mai così ricco, di Fotografia Europea, animati da protagonisti della fotografia, della cultura e del sapere, ospitati nelle principali istituzioni culturali e spazi espositivi della città.
“Tra le centinaia di opere esposte – afferma il direttore del Festival, Walter Guadagnini – anche quest’anno a “Fotografia Europea”, ce n’è una che sintetizza tutti i temi di questa edizione: è un video realizzato in Giappone da una giovane artista francese, e vede il dialogo muto tra il corpo di un ballerino e un robot, che si muovono insieme, confrontando le loro diversità. Ecco, “Fotografia Europea” mette in scena i rapporti tra le persone, tra le culture, tra i saperi, dal punto di vista individuale e da quello collettivo, da quello privato a quello pubblico. Attraverso antologiche di grandi maestri del passato come Horst P. Horst, del presente come Larry Fink, attraverso mostre di maestri italiani come Vincenzo Castella e Francesco Jodice e di tantissimi rappresentanti delle generazioni più giovani, vogliamo scoprire i legami profondi tra le persone, ma anche tra la fotografia e il mondo”.
Anche per quest’anno, FOTOGRAFIA EUROPEA può contare sulla collaborazione della Regione Emilia-Romagna e di una consolidata rete nazionale sempre più forte di sinergie che hanno portato Reggio Emilia a dialogare con le più importanti istituzioni culturali della regione, come la Fondazione MAST di Bologna, il CSAC dell’Università di Parma, la Collezione Maramotti di Reggio Emilia, la Fondazione Modena Arti Visive, cui si uniscono il MAR – Museo d’Arte della città e l’Osservatorio Fotografico di Ravenna e Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea di Rubiera (RE).
FOTOGRAFIA EUROPEA è inoltre parte della rete denominata SISTEMA FESTIVAL FOTOGRAFIA che riunisce, oltre al festival reggiano, anche Photolux Festival di Lucca, Cortona On The Move, Festival della Fotografia Etica di Lodi e SI FEST di Savignano sul Rubicone, nello sviluppo di iniziative comuni, committenze fotografiche e molto altro.
Paese ospite dell’edizione 2019 sarà il Giappone. Il festival ha ottenuto il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma e lavorerà in collaborazione con la Fondazione Italia Giappone. Entrambe le istituzioni hanno abbracciato la manifestazione ritenendola occasione importante di diffusione della culturagiapponese in Italia.


FOTOGRAFIA EUROPEA 2019 – XIV edizione
LEGAMI
Intimità, relazioni, nuovi mondi

Dal 12 aprile al 9 giugno 2019

Reggio Emilia


Nella Bottega dei Geni

L’esposizione, con una sezione speciale al Museo Nazionale del Bargello, raccoglie insieme per la prima volta celebri capolavori di Verrocchio e opere capitali dei più famosi artisti della seconda metà del Quattrocento legati alla sua bottega, come Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino e Leonardo da Vinci, il suo più famoso allievo, di cui sarà possibile ricostruire la formazione e lo scambio con il maestro attraverso eccezionali prestiti e inediti confronti.

L’esposizione, curata da due tra i maggiori esperti dell’arte del Quattrocento, Francesco Caglioti e Andrea De Marchi, si colloca come uno degli eventi di punta delle celebrazioni leonardiane del 2019 e costituisce la prima retrospettiva mai dedicata a Verrocchio, mostrando al contempo gli esordi di Leonardo da Vinci, offrendo uno sguardo sulla produzione artistica a Firenze tra il 1460 e il 1490 circa, l’epoca di Lorenzo il Magnifico.


Verrocchio,
il maestro di Leonardo
Dal 9 marzo al 14 luglio 2019

Palazzo Strozzi
piazza Strozzi
Firenze

Informazioni:
tel. 055/2645155

http://www.palazzostrozzi.org

Curatori:
Francesco Caglioti, Andrea De Marchi


Letizia Battaglia: Fotografa per caso

La mostra, curata da Francesca Alfano Miglietti, organizzata da Civita Tre Venezie, promossa da Fondazione di Venezia con la partecipazione di Tendercapital, presenta 300 fotografie, molte delle quali inedite, che rivelano il contesto sociale e politico nel quale sono state scattate. La scelta delle fotografie, svolta in collaborazione con l’archivio di Letizia Battaglia, si è avvalsa inizialmente del contributo di Marta Sollima e, per la ricerca delle successive selezioni, di Maria Chiara Di Trapani.

Il percorso espositivo, ordinato tematicamente, si focalizza su quegli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di Letizia Battaglia, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea.

I ritratti di donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte, sull’amore e due filmati che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica.

Quello che ne risulta è il vero ritratto di Letizia Battaglia, una intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si è interessata di ciò che la circondava e di quello che, lontano da lei, la incuriosiva.


LETIZIA BATTAGLIA
Fotografia come scelta di vita

Dal 20 marzo al 18 agosto 2019

Venezia
Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle, 43
Isola della Giudecca

Informazioni:
tel.+390412412332

http://www.treoci.org/index.php/it/2013-02-05-10-08-35/in-programmazione/item/348-letizia-battaglia-fotografia-come-scelta-di-vita

Guido Reni alla Galleria Corsini

Il Palazzo Corsini e la Galleria in esso ospitata sono dei gioielli artistici della città di Roma; l’edificio, che ingloba il preesistente Palazzo Riario della fine del ‘400, fu fatto costruire nel 1736, per opera dell’architetto Fuga, dalla famiglia Corsini, di origine fiorentina, di cui faceva parte il Papa regnante Clemente XII. I principi nel corso di un paio di secoli raccolsero una splendida quadreria con opere dei più celebri artisti rinascimentali, barocchi e post- barocchi tuttora al suo posto nelle sale del palazzo. L’edificio e la raccolta a fine ‘800 furono venduti dai Corsini alla Stato Italiano che vi istituì la prima galleria di arte antica e destinò il palazzo a sede dell’Accademia dei Lincei.
Nel secondo dopoguerra la Corsini fu fusa con la nuova galleria di arte antica di Palazzo Barberini fino alla situazione attuale che ha istituito le Gallerie Nazionali Barberini e Corsini riunendo a Palazzo Barberini i resti dell’omonima collezione e quanto è pervenuto allo Stato per donazioni e acquisizioni dando alla esposizione una funzione didattica con ordinamento cronologico dal Gotico a fine ‘700; a Palazzo Corsini sono rimaste solo le opere provenienti dalla raccolta della famiglia fornendo l’esatta immagine di quale fosse il modo di collezionare opere d’arte tra ‘600 e ‘700. Per ricordare i due più importanti membri della famiglia Corsini, Papa Clemente XII e Sant’Andrea Corsini, vescovo di Fiesole, vissuto nel ‘300 e santificato nel 1629 e per celebrare un grande artista, Guido Reni, è stata organizzata a Palazzo Corsini una piccola ma interessante mostra. Suo fulcro è un grande dipinto, olio su tela, rappresentante Sant’Andrea dipinto dall’artista su commissione dei Corsini per farne dono al Papa Urbano VIII Barberini che si era adoperato per la canonizzazione. Il quadro rimase nella collezione Barberini fino al 1936 quando pervenne ai Corsini che lo collocarono nel loro palazzo di Firenze; nel 2000 fu ceduto allo Stato che lo ha destinato alla Galleria degli Uffizi. A fianco di questo dipinto una copia di formato più grande opera di Agostino Masucci, artista di gran fama alla sua epoca, che lo dipinse nel 1732 su commissione del Papa che intendeva usarlo come modello per la pala d’altare, in mosaico, della sua cappella funeraria nella Basilica di San Giovanni; questo quadro è sempre rimasto in proprietà Corsini nella loro quadreria come un ritratto del Papa e del suo Cardinal Nipote di cui è esposta anche una copia in mosaico, più grande, opera del mosaicista Pietro Paolo Cristofori datata intorno al 1730.
L’intera esposizione mostra la grande fama del Reni, un secolo dopo la sua morte, attraverso una serie di piccole opere in mosaico od in arazzo che esibiscono frammenti di suoi lavori come la copia in mosaico del ritratto del Cardinale Ubaldini, la Sibilla Persica, l’Addolorata su rame, la Vergine in adorazione del Bambino in arazzo. Di mano dell’artista sono invece un più tardo Sant’Andrea Corsini ora alla Pinacoteca di Bologna e un frammento di affresco staccato rappresentante un paffuto putto visto in singolare angolazione. Anche il Masucci, ora un po’ dimenticato, è celebrato con l’esposizione di quadri per i quali andava famoso quali il ritratto di Clemente XII, la Beata Caterina de’ Ricci, fiorentina, ed un dipinto rappresentante il Cardinal Nipote e Padre Evora, ambasciatore del Re del Portogallo, mentre discutono con due prelati.
La mostra è piccola, quindici opere, ma molto interessante sia per la qualità di quanto esposto sia per le curiosità svelate sulla storia dei quadri dei vari artisti.

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Guido Reni
i Barberini e i Corsini
Storia e fortuna di un capolavoro
dal 16 novembre 2018 al 17 febbraio 2019

Galleria Corsini
via della Lungara 10
Roma

Orario:
da mercoledì a lunedì
dalle 8,30 alla 19,00
chiuso martedì

Guido Reni, i Barberini e i Corsini. Storia e fortuna di un capolavoro.

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