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Due Mostre tra Memoria e “Bella Ciao”

Due grandi appuntamenti artistici si intrecciano a Roma in un dialogo intenso tra memoria, arte e impegno civile: “80 volte Bella Ciao!” e “Memorie dal Territorio”, entrambe ospitate negli spazi suggestivi de La Vaccheria, nuovo polo culturale multifunzionale del Municipio IX.
In occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, la mostra “80 volte Bella Ciao!”, ideata e curata da Roberto Gramiccia, propone un’interpretazione contemporanea degli ideali di libertà, pace e resistenza.
Non solo una celebrazione del 25 aprile 1945, ma una riflessione profonda sull’attualità di quei valori in un’epoca segnata ancora da conflitti e tensioni internazionali.
Quaranta artisti e artiste di fama nazionale e internazionale — tra cui Paolo Bielli, Ennio Calabria, Gianni Dessì, Bruno Ceccobelli, Pietro Ruffo e Silvia Stucky — utilizzano linguaggi diversi per riaffermare, con opere potenti e originali, la necessità di difendere la libertà. Un caleidoscopio di forme e visioni che, attraverso pittura, scultura, installazione e videoarte, restituisce la forza eterna di “Bella Ciao” come inno universale contro ogni oppressione.
Accanto a “80 volte Bella Ciao!”, si visitare anche la 30ª edizione degli Incontri d’Arte Contemporanea del Liceo Scientifico Majorana, intitolata “Memorie dal Territorio” e curata da Anna Cochetti.
La rassegna, nata nel 1994 per iniziativa di Adriano Di Giacomo e Michele Tortorici, rappresenta ormai un punto di riferimento nel panorama educativo e culturale romano, unendo arte, scienza e territorio in un progetto di ricerca-azione unico nel suo genere.
Quest’anno, in una svolta significativa, l’esposizione lascia i locali storici del liceo per approdare a La Vaccheria, offrendo una cornice più autorevole e accessibile al grande pubblico.
La mostra raccoglie le opere di oltre ottanta artisti che, negli anni, hanno partecipato agli Incontri, tra cui Claudia Bellocchi, Tomaso Binga Stefania Fabrizi, Marisa Facchinetti, Lamberto Pignotti, Giovanni Fontana, Primarosa Cesarini Sforza, Franco Nuti e molti altri.

“Memorie dal Territorio” è un viaggio attraverso trent’anni di creatività, sperimentazione e dialogo culturale, che esplora il concetto di memoria in tutte le sue sfaccettature: dal personale al collettivo, dal filosofico al simbolico.

Un Ponte tra Generazioni e Linguaggi
Entrambe le mostre si inseriscono nel più ampio progetto di Didattica Museale del Liceo Majorana, che da trent’anni promuove la conoscenza dell’arte contemporanea tra studenti e cittadini, anche attraverso il prezioso patrimonio del MUDITAC (Museo Didattico Territoriale Arte Contemporanea), ospitato nella sede del liceo.
La doppia esposizione a La Vaccheria è dunque molto più di un evento culturale: è un atto di memoria attiva, un invito a riflettere sulle radici della nostra libertà e sull’importanza dell’arte come strumento di consapevolezza e cambiamento.


80 volte Bella Ciao!
Sino all’11 maggio 2025

Memorie dal Territorio
Sino al 16 maggio 2025

La Vaccheria
via Giovanni l’Eltore, 35
Roma

Orario:
da martedì a giovedì 9.00-13.00
da venerdì a domenica 09.00-19.00


Il Vaticano e l’arte contemporanea

Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione del Vaticano ha recentemente inaugurato “Conciliazione 5”, un nuovo spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea, situato in via della Conciliazione 5 a Roma. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo nell’impegno della Santa Sede verso l’arte contemporanea, dopo la partecipazione con un proprio padiglione alla Biennale di Venezia.

“Conciliazione 5” è concepito come una “galleria su strada”, accessibile al pubblico 24 ore su 24, sette giorni su sette, permettendo a pellegrini e turisti di fruire delle opere esposte in qualsiasi momento. La curatela per il 2025 è affidata a Cristiana Perrella, con una programmazione che prevede la commissione di progetti a diversi artisti internazionali sul tema della speranza.

La mostra inaugurale, intitolata “Oltre il muro – Regina Coeli, Roma”, è stata realizzata dall’artista cinese Yan Pei-Ming. L’esposizione presenta 27 ritratti di grandi dimensioni raffiguranti detenuti, personale penitenziario, un medico, un sacerdote e volontari del carcere romano di Regina Coeli. Questo progetto offre visibilità a una parte della società spesso ignorata, invitando il pubblico a riflettere sulla realtà carceraria e sul senso di comunità.

La scelta di una “vetrina” come spazio espositivo non è una novità assoluta a Roma; esistono precedenti come l'”Edicola di Notte” a Trastevere, ideata dall’artista H.H. Lim, che da decenni espone singole opere in uno spazio ridotto. Tuttavia, “Conciliazione 5” offre un ambiente più ampio e luminoso, eliminando la sensazione di claustrofobia e integrandosi nel contesto urbano.

È importante notare che la fruizione delle opere attraverso una vetrina può presentare alcune sfide, come i riflessi causati dalla luce solare. Pertanto, le opere possono essere apprezzate al meglio in giornate nuvolose o durante le ore serali e notturne, quando l’illuminazione artificiale riduce i riflessi e permette una visione più chiara delle opere esposte.

Con “Conciliazione 5”, il Vaticano dimostra la volontà di dialogare con l’arte contemporanea, offrendo uno spazio innovativo che stimola la riflessione su temi sociali e spirituali, e promuovendo un’interazione continua tra arte, fede e società. Con questa iniziativa, il Vaticano ribadisce il suo interesse per l’arte come strumento di riflessione e di apertura, in un percorso che continua a intrecciare spiritualità e creatività.

Le Planimetrie Essenziali di Daniela Passi

Di Daniela Passi conosco la sua passione di archeologa (laureata in topografia antica) nel ricercare e ricostruire la dimensione di una idealità spaziale remota  dalle aggregazioni e sovrapposizioni accumulatesi nel tempo che tutto deforma e cancella.

La ricerca delle giuste connessioni nelle perdute monumentalità che riportano a una smarrita quotidianità, si ritrovano in piccolo nella dimensione ridotta di “topos” riacquistato ex-novo a dignità di luogo concettuale ed estetico.

Nell’ambito di una planimetria essenziale, su fondali di un campo predeterminato, si dispongono gli elementi che dal recupero di un vissuto comune assumono valore e senso di caratterizzazione del tutto nuova. Nel racconto apparentemente criptico gli oggetti recuperati diventano protagonisti di un assioma fondamentale, protagonisti essenziali di un teorema filosofico che si risolve e si giustifica nello scandire serrato di una categorica “dimostrazione” geometrica, o nell’espandersi e fluttuare di un microcosmo in espansione.

Tutto riconduce alla ragione di un sentimento, che non è contraddizione in termini, ma significa seguire e ripercorrere il materializzarsi di una emozione altrimenti indefinibile “costretta” ad enunciarsi, seppur per enigmi che riecheggiano la sicura cadenza di affascinanti geroglifici.

Nella composizione del suo ” Ponte” l’artista getta lo slancio di una ipotesi verso uno spazio, una direzionalità, forse pura utopia, ma necessario progetto di un transito evolutivo.

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http://www.ex-art.it/artisti/passi_daniela/passi_daniela.html

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Poznan: l’arte contemporanea secondo Molski

Poznan è una dinamica città polacca equidistante tra Berlino e Varsavia, incrocio di correnti culturali diverse e per questo molto attiva. La Molski gallery & collection – una galleria d’arte contemporanea  – è nata nel 2022 dalla passione di collezionare opere d’arte e dal desiderio di condividere l’arte con un pubblico più ampio su iniziativa del suo proprietario, Michał Molski – esperto e collezionista di arte contemporanea polacca, capace di rappresentare una combinazione dei più importanti artisti polacchi della seconda metà del XX secolo con i principali artisti polacchi di oggi. Il programma autoriale della galleria si concentra sulla creazione di un dialogo intergenerazionale. La mostra inaugurale intitolata. “Collection of Contemporary Art” ha presentato opere dei classici, cioè Krasinski, Stażewski e Tarasin, che corrispondevano a opere di artisti di grande talento della generazione più giovane, cioè Misiak, Berdowska e Starowieyski. La combinazione di arte classica con opere create negli ultimi anni è diventata dunque un’avventura estremamente interessante e stimolante. Durante lo scorso anno si è stabilita una collaborazione con molti artisti eccezionali come Mariusz Kruk, Michal Misiak, Sebastian Krzywak, Dominik Lejman e Kinga Popiela.

Nell’ottobre 2022 è stata organizzata la mostra personale di uno degli artisti più importanti dell’arte contemporanea polacca – Mariusz Kruk – dal titolo “Ci sono due tipi di bellezza, bellezza (a) e bellezza (b)”. Erano esposte più di 40 opere tra assemblaggi, oggetti pittorici, disegni e sculture – realizzati negli ultimi cinque anni. Per la prima volta, sono state giustapposte le opere di tre cicli – precedentemente presentati nelle seguenti quattro mostre: “Pion” (Arsenal City Gallery, Poznań 2017), “Symbiosis of oppostos” (MAK Gallery, Poznań 2020), “Co-sound of meanings” (Arsenal City Gallery, Poznań 2020), “/ arI sz kRU” (White Gallery, Lublin 2022) e opere realizzate appositamente per la mostra presso MOLSKI gallery&collection.

Nel marzo di quest’anno si è vista la prima mostra retrospettiva di Jan Tarasin a Poznań in quasi 20 anni, intitolata “Jan Tarasin. Sequenze di significato”. I 22 dipinti raccolti da varie fonti hanno formato una narrazione che mostra come lo stile di Tarasin sia cambiato nei decenni successivi. L’attenzione è stata richiamata sul sottile processo di scarto dei singoli elementi a favore di quelli successivi, che sono stati arricchiti di contenuto, significato e forma precedentemente non correlati.

Nel maggio di quest’anno, in collaborazione con la Magdalena Abakanowicz University of Arts di Poznan, nello spazio della galleria è stata presentata un’installazione video intitolata “Monk. “Monk” di Dominik Lejman, che è stata accompagnata da una presentazione di opere scultoree selezionate dalla collezione di artisti come Magdalena Abakanowicz e Andrzej Szewczyk. Come si vede, la galleria Molski si sta sviluppando in modo molto dinamico nel mercato emergente dell’arte polacca, con l’obiettivo non solo di promuovere l’arte polacca sia in Polonia che all’estero, ma anche di creare sinergie internazionali con artisti e istituzioni artistiche, missione diventata un’avventura molto stimolante.


MOLSKI gallery&collection
Contemporary art gallery

Poznan (Polonia)


Cercando di consolidare l’Arte

È difficile trovare nelle Fiera internazionale di Arte moderna e contemporanea delle nuove proposte e quella di Roma non fa eccezione, ma i Modigliani, i De Chirico, i Campogrossi e i Giosetta Fioroni non hanno necessità di trovare un mercato.

Sono gli sconosciuti ad avere necessità di essere promossi, ma le “vecchie” gallerie, come le nuove, preferiscono ufficializzare le loro produzione piuttosto che andare alla ricerca di novità per il domani.

Tra le nuove presenze nel panorama contemporaneo risalta la presenza della Talk Gallery, con sede a Parigi e a Bruxelles, nel proporre Camilla Ancilotto con le sue opere multi componibili, con le loro tre facce, in una poetico interagire nel sollecitare la creatività dello spettatore nel comporre, con le tre opere, numerose possibilità di giocare con la rivisitazione di opere antiche e i vari aspetti della natura.

Mentre Guillaume Garri e Onie Jackson offrono una visione contemporanea delle credenze sulla creazione del mondo e della mitologia greca,  in una lettura “picassiana” che sfocia nel graffitismo.

L’allestimento dello stand si completa di alcune sculture di inflessione primitiva di Guillaume Garrié e quelle futuribili  di Camilla Ancilotto.

In questo mercato dell’arte di 120 gallerie espositrici italiane ed estere c’è anche lo stand di Israele, nel quale vengono proposti artisti di varie ispirazioni, dal naif al concettuale e, per quanto possiamo saperne, questi 17, tra scultori, pittori, fotografi e ricamatori, sono presenti per rappresentare le tante sfaccettature della realtà israeliana contemporanea

Unico stand nazionale, d’altronde il contemporaneo non è nelle corde del nostro ministro Franceschini e dei suoi consulenti, che non hanno buone gambe per andare a scovare artisti che continuano ad essere ignorati; invece la Regione Lazio è presente per pubblicizzare le iniziative sul patrimonio e i luoghi della cultura, mentre il Lazio Contemporaneo è un opuscoletto come spunto per un’indagine approfondita.


Roma Arte in Nuvola
Dal 18 al 21 novembre 2021

Nuvola di Fuksas
Roma (Eur)

https://romaarteinnuvola.eu/