Archivi tag: Studio Ricerca Documentazione

Artisti per un Plutone in Acquario

La prossima installazione collettiva, visto il successo della Mail Art, Anna Cochetti propone l’iniziativa dedicata a Plutone, pianeta lento, e il suo soggiorno in Acquario, che durerà fino al 2044.
L’ultimo soggiorno di Plutone in Acquario fu alla fine del XVIII secolo, periodo in cui accaddero, tra l’altro, la Rivoluzione industriale, la Rivoluzione americana e la Rivoluzione francese.
Chi è incuriosito e interessato a partecipare, è invitato a inviare un lavoro liberamente ispirato al tema.
I lavori – realizzati in tecnica libera, su cartoncino color avorio, gr. 400, cm. 20 x20 – dovranno pervenire (a mano o tramite posta prioritaria, no raccomandata) entro mercoledì 17 gennaio p.v.


“…a divinar Plutone in Acquario…”.
Installazione collettiva
Dal 21 gennaio al 14 febbraio 2024

Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
via Alessandro Poerio 16/b
Roma

A cura di Anna Cochetti

Per maggiori informazioni contattare tramite messaggio il 3288698229

Inaugurazione:
Domenica 21 gennaio 2024
dalle 11.30 alle 13.30

Finissage:
Gennaio 2024
dalle 17.30 alle 19.30

In occasione del Finissage verrà presentato il Manifesto-Quaderno di documentazione e verrà rilasciata una cartolina di partecipazione.

Orari:
dal martedì al venerdì
dalle 17.30 alle 19.30
(su appuntamento cell. 3288698229)

Ingressi a norme anti-Covid


Immagini di Parole


I 21 artisti:
Claudia Bellocchi, Elisabetta Bertulli, Paolo Bielli, Michiel Blumenthal, Manuel Cecchinato Posadas, Gilles Cuomo, Eleonora Del Brocco, Venera Finocchiaro, Giorgio Fiume, Cristina Giammaria, Silvana Leonardi, Adrian Levy, Maurizio Morandi, Mattia Morelli, Marco Mucha, Claudia Nizza, Laura Rago, Graziella Reggio, Maria Teresa Romitelli, Giulia Sargenti, Stefano Sartini

Le Nuvole liberate nel libro di Luigi M. Bruno sono dei frammenti di vita osservata e vissuta in un viaggio introspettivo e come ogni viaggio introspettivo veleggia tra la realtà del quotidiano e l’immaginario indefinito dove l’Io e l’alter ego si mescolano e si sovrappongono.

In questo rimpallo di ruoli si inseriscono le opere di una ventina di artisti che hanno trovato ispirazione nella scrittura di Luigi.

Opere essenzialmente narrative, ma non mancano quelle di ispirazione minimalista ed astratta, per indagare nelle varie figurazioni scaturite dalle suggestioni che i racconti sono stati capaci di far emergere dalla consequenzialità delle parole.

Viaggi per rincorrere amori sognati o rifugiarsi nei peccati di gola, per sfuggire alla realtà o a una vita che sprofonda nella routine dell’incomunicabilità: sono alcune delle trame dalle quali si dipanano le immagini.

Lavori di varie tecniche e stili che rappresentano l’individualità creativa nelle varie manualità pittoriche per elaborare composizioni fotografiche e collage, incisioni, stampe a secco e riverberi grafici, trasformando la mostra in una vetrina di come si può tradurre in immagini le parole e ancor di più un piccolo campione statistico di quali racconti di Bruno hanno riscosso maggior interesse.

Libro di Artista: Un viaggio nei Racconti di Luigi M. Bruno
intrapreso da 21 artisti 15×21

Racconto inedito di Luigi M. Bruno


Immagini di Parole
Dal 5 al 25 maggio 2019
Un viaggio nei Racconti di Luigi M. Bruno
intrapreso da 21 artisti:
Claudia Bellocchi, Elisabetta Bertulli, Paolo Bielli, Michiel Blumenthal, Manuel Cecchinato Posadas, Gilles Cuomo, Eleonora Del Brocco, Venera Finocchiaro, Giorgio Fiume, Cristina Giammaria, Silvana Leonardi, Adrian Levy, Maurizio Morandi, Mattia Morelli, Marco Mucha, Claudia Nizza, Laura Rago, Graziella Reggio, Maria Teresa Romitelli, Giulia Sargenti, Stefano Sartini

Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
via Alessandro Poerio 16/b
Roma

Orario:
martedì – giovedì – dalle 11.00 alle 13.00
mercoledì – venerdì – dalle 17.00 alle 19.00

Si inaugurerà Domenica 5 maggio 11,00 – 14,00
si chiuderà sabato 25 maggio, pomeriggio

a cura di Gianleonardo Latini
con un testo di Anna Cochetti

tel. 328 8698229


Memún, alla ricerca del paradiso

Accostarsi all’opera di Adrian Levy Memún comporta, da parte dell’osservatore adulto, un attimo di straniamento per l’interrogativo se si tratti o meno di repertori per l’infanzia. Il segno sintetico, che scorre veloce sulla carta a creare figure animali casette e quant’altro in maniera estremamente approssimativa, quasi operazione ad occhi chiusi, si coniuga con un colore-luce trasparente, vivace e gradevolissimo negli accostamenti. È indubbiamente una pittura per “grandi” ma che risveglia quel fanciullino di pascoliana memoria che è l’unico a farci scorgere l’afflato poetico che emana da queste immagini.

La scultura di Adrian ribadisce il concetto. È una scultura fatta col filo di ferro sottile per creare animaletti e figurine al limite del fantastico, quelle stesse che compaiono nella pittura, e che rimandano, anche nella tecnica, ai giochi dell’infanzia.

Opere su carta, cui si aggiungono un libro d’artista e sculturine in ferro, costituiscono i poli d’attrazione della mostra di Memún “A la búsqueda del paraiso perdido – Alla ricerca del paradiso perduto” allestita nello spazio espositivo Studio Ricerca Documentazione di Anna Cochetti ed inserito nella serie di esposizioni dal titolo ”Storie contemporanee” (Arti Visive, Scrittura, Società).

La Cochetti in catalogo correttamente osserva “…le carte e le sculture di Adrian Levy ci invitano a guardare la realtà, individuale e collettiva, scommettendo su un possibile rovesciamento del reale, sulla ricerca di un punto di vista altro, su un pensiero fantastico e visionario in grado di condurre al paradiso perduto”. E l’artista visiva Elena Nieves rileva come l’opera dell’artista ”non sia solamente un desiderio nostalgico di ritornare al passato vissuto, o all’utopia di un Paradiso originale, bensì, forse, di rivalorizzare, per non perderle, le qualità umane più genuine e virtuose.”

Ma chi è Memún? È un artista argentino, classe 1960, che parla l’italiano perché “all’epoca dei desaparecidos, perseguitato approdò in Europa: Parigi e Roma l’hanno accolto e vi ha vissuto per molti anni per poi ritornare nella sua amata Buenos Aires”. A raccontarlo non è l’artista ma una sua amica, Claudia Bellocchi, artista anche lei, che lo ha conosciuto a Buenos Aires una decina di anni fa e che giustamente osserva: “La gioia di vivere, quella dei santi, dei profeti o dei bambini, profonda ed imperturbabile è a volte anche degli artisti che hanno conosciuto Inferno e Paradiso, due facce della stessa medaglia del vivere terreno”. E proprio riflettendo sull’ Inferno, in Memún la nostalgia del Paradiso si è fatta più forte fino ad oggettivarsi nelle opere di questa interessante mostra.

 

****************************

ADRIAN LEVY MEMÚN
“A la búsqueda del paraíso perdido”
Dal 4 al 24 febbraio 2018

Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione

via Alessandro Poerio 16/b
Roma

Orario:
martedì – giovedì – dalle 11.00 alle 13.00
mercoledì – venerdì – dalle 17.00 alle 19.00

Catalogo/Libro d’Artista in Mostra.

a cura di Anna Cochetti
con un testo di Elena Nieves

tel. 328 8698229

****************************

 

Sulla strada del ricordo

Con la prima personale italiana del fotografo francese Olivier Paravel, affronta, sotto il titolo “N7, une route”, il ricordo di antichi fasti di una strada che collegava Parigi al Mediterraneo.
La National Highway 7, o RN 7, o N 7, anche a volte chiamato “Blue Road”, è stata la più lunga strada statale Francese, con i suoi 996 km., prima della sua dismissione parziale, collegando Parigi a Mentone attraversando la Borgogna, la Auvergne, la valle del Rodano, l’ Esterel sino alla Costa Azzurra.

Una serie di scatti in b/n della mitica route bleue, tratti da un più ampio progetto di ricerca, realizzati con la Leica, con una sorta di ossessione da archeologo della modernità che si nutre di quello stesso senso del tempo che investe tutte le rovine, e che Marc Augé definisce come “tempo puro”. In questo senso, la strada, quella strada – con il portato di una storia millenaria che sembra improvvisamente accelerata e come condensata all’alba della nuova modernità, per poi rapidamente depotenziarsi fino a ridursi per alcuni tratti a poco più di una traccia e a qualche rovina – costituisce l’altra ossessione che muove la ricerca di Olivier Paravel, fino a saldarsi con la prima in un unicum dall’alta valenza simbolica, per cui la strada diviene, è, essa stessa figura del tempo, che fugge e da cui fuggire.

La luce della stagione invernale potenzia la scelta espressiva del b/n, dal sottile potere evocativo che rinvia al gioco dell’immaginazione, all’ombra lieve di una rêverie o a un dolente e pungente sentimento di melanconia. Non attraversa tuttavia questi scatti la nostalgia, come desiderio o tensione al ritorno al tempo mitico dei favolosi ’60, costruzione letteraria o massmediatica. Perché: “Che cos’è una strada che muore? Un discorso concluso, una frase finita? Una strada…che riprende la storia dall’inizio…partire?” (Dominique Paravel, in Catalogo.)

******************

OLIVIER PARAVEL
N7, une route
7 al 27 giugno 2015

Roma
Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
via Alessandro Poerio, 16/B

Orario:
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì
dalle 17.00 alle 19.00
sabato a.m. per appuntamento

a cura di Anna Cochetti
con un testo di Dominique Paravel

Sito web

******************

Mostre Olivier Paravel

Un effimero alfabeto

La presentazione di un insieme di opere su carta inedite, realizzate per lo spazio romano dall’artista giapponese Noriko M. Kobayashi, maestra calligrafa, che sotto il titolo di “I – RO – HA” o l’ “alfabeto dell’effimero” mette in scena la rappresentazione figurale di un antico alfabeto buddista.

Una narrazione nella narrazione – tra scrittura, parola, immagine e materia, condivisa nel tempo con Elizabeth Frolet – ha condotto Storie Contemporanee all’incontro con Noriko M. Kobayashi, alla grazia delle sue carte pregiate tirate a mano su cui scorrono e si compongono i segni e i simboli, al tempo stesso notazioni e visioni, di un alfabeto millenario, nelle cui linee fluide e sinuose di “scrittura al femminile” la sapienza esperienziale ha fatto precipitare i fondamenti e l’essenza di un pensiero filosofico e poetico intorno all’esistere e all’essere, che dicono dell’Uomo e della Natura, della Bellezza e del Tempo. E introducono lo sguardo e il pensiero al saper sostenere, con levità ed ebbrezza, l’evocazione dell’insostenibile fragilità della bellezza e dell’insostenibile bellezza della fragilità, dell’Uomo e di ogni essere del creato.

Se Elizabeth Frolet, esperta di cultura giapponese, sottolinea infatti la specificità di una cultura « dont l’un des systèmes d’écriture (le syllabaire hiragana) constitue à lui seul un poème sur l’éphémère et la fragilité de la beauté », le carte di Noriko M. Kobayashi dispiegano una sorta di “invito al viaggio” immateriale, dentro e intorno una lirica meditazione sulla percezione del Tempo, dell’incanto e dell’effimero, condotta attraverso quella “bellezza della scrittura” che fonda la “bellezza visuale del manoscritto” e, al tempo stesso, la libertà, come perizia tecnica e sensibilità estetica, del calligrafo/scrittore – come viene affermando l’artista.

******************

Mostre Storie Contemporanee Noriko M. KobayashiNoriko M. Kobayashi
I – RO – HA o l’alfabeto dell’effimero
Dal 10 al 30 maggio 2015

Roma
Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
via Alessandro Poerio, 16/B

Orario:
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì
dalle 17.00 alle 19.00
sabato a.m. per appuntamento

A cura di Anna Cochetti
con un testo di Elizabeth Frolet

******************

Nata a Tokyo (1943), Noriko M. Kobayashi ha compiuto lunghi studi di calligrafia, si è laureata presso la Facoltà di Estetica e Storia dell’Arte dell’Università Keio. Tra il 1977 e il 1996 ha esposto in numerose personali a Parigi, Berlino, Roma. Negli anni successivi partecipa a numerose manifestazioni di arte e cultura giapponese, in Belgio, Australia, Spagna, mentre proseguono le personali presso gallerie a Tokyo. Ha collaborato alla pubblicazione “L’image écrite” di Anne-Marie Christin. Una sua opera è presente al NEZU Shrine, Tokyo.

*************************