
L’iniziativa espositiva è un progetto articolato in due mostre distinte che dialogano sul concetto di Mediterraneo non solo come luogo fisico, bacino tra terre ed eterna culla di civiltà ma anche come spazio mentale, come metafora e come spazio virtuale di un futuro che oggi più che mai si pone come incerto e denso di problematiche molteplici e stringenti.
Il piano terra della galleria ospita “The Lost and Found Goddesses”, mostra curata da Paolo Cortese e Rosanna Ruscio e presentata a Malta lo scorso novembre nell’ambito della 4° edizione della APS Mdina Cathedral Contemporary Art Biennale. Questa rassegna raccoglie il lavoro di 10 artiste storiche italiane, la maggior parte già attive dagli anni ’70, anni in cui il fenomeno della globalizzazione era ancora una ipotesi fantascietifica.
I lavori esposti spaziano dalla Fiber art, al libro oggetto, alla poesia visiva, agli interventi sul territorio e offrono punti di vista originali sul tema del Mediterraneo. Partendo da una indagine sul passato e analizzando il presente che proietta la sua ombra sul futuro, queste opere inducono riflessioni e forniscono un’importante chiave di lettura di quello che negli ultimi cinquant’anni ha significato questo tema e dell’influenza che ha avuto su generazioni di artiste.
“On the Sea of my Tttttongue” è invece il titolo della mostra allestita al primo piano. Qui la curatrice ateniese Caterina Stamou ha invitato 10 giovani artiste greche che si impegnano in un rapporto diverso e reciproco con il mare, visualizzando così nuovi gesti affettivi, materiali e culturali.
Il valore aggiunto del progetto, nel quale Gramma_Epsilon per la prima volta espone giovani artiste greche, risiede nella possibilità di percepire differenze ed elementi di contatto, suggestioni e criticità che questo “ristretto spazio” ci suggerisce.
“Congiungere” e “fare da ponte” rappresenta uno dei punti cardine alla base della mission della galleria, e queste due mostre che mettono in relazione artiste italiane e greche ne sono il frutto.
Mediterranean Disturbances
Dall’8 febbraio al 9 marzo 2024
Gramma Epsilon Gallery
Atene (Grecia)
Orario:
martedì a sabato
11-19
“The Lost and Found Goddesses” a cura di Paolo Cortese e Rosanna Ruscio
Artiste: Mirella Bentivoglio, Francesca Cataldi, Chiara Diamantini, Anna Esposito, Elisabetta Gut, Gisella Meo, Patrizia Molinari, Greta Schödl, Maria Jole Serreli, Franca Sonnino
“On the Sea of my Tttttongue” a cura di Caterina Stamou
Artiste: Mairy Antonopoulou, Maria Ikonomopoulou, Marianna Karava, Athina Koumparouli, Elina Niarchou, Astra Papachristodoulou, Irene Ragusini, Elektra Stampoulou, Eirini Tiniakou, Myrto Vratsanou
Il progetto è stato realizzato con il patrocinio dell’istituto italiano di Cultura di Atene e l’Archivio Lettera_E di Roma.

L’Europa continua a distribuire soldi per bloccare la migrazione, rincorrendo i cambiamenti dei flussi, affidandosi a stati o a gruppi che non hanno mai dato dimostrazione di operare nell’ambito dei Diritti umani.
La cancelliera tedesca Angela Merkel, anche in occasione del mini vertice parigino sui flussi migratori condivisi, si pone come nume tutelare e apri pista a nuovi equilibri per una regolamentazione dell’accoglienza, come il “momentaneo” blocco dei ricongiungimenti in Germania, ed ecco che oltre a lodare l’operato italiano in Libia e per il codice di comportamento dedicato alle Ong, toglie ogni veto al superamento del trattato di Dublino, per non vincolare il profugo alla spiaggia d’arrivo e rendere partecipi tutti i paesi dell’Unione.
L’Ungheria di Orban ci riprova, con il suo senso nazionalistico, a scoraggiare i migranti nel passare per quelle contrade. Dopo il Muro e la proposta di relegare clandestini su un’isola del nord Africa, da dove potranno fare domanda d’asilo, è ora la volta di fare un ulteriore passo in avanti per irritare l’Unione europea nella proposta di accogliere i migranti in strutture carcerarie, con la motivazione di prendere le dovute precauzioni contro l’imperante minaccia terrorista.
di sentinella dei confini europei, senza permettere al Commissario europeo per le migrazioni, il greco Dimitris Avramopoulos, e al lettone Nils Muižnieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, di vigilare sul rispetto dei Diritti nei luoghi di “filtro” migratorio.
